"L'hai voluto tu! Prima ti piace, poi denunci";"Non c'è molto da difendere, lei era consenziente"; "Dai che proprio ho voglia di ridurti io a brandelli". Queste sono alcune delle frasi choc rivolte, via social, alla ragazza stuprata al Foro italico di Palermo, la notte del 7 luglio.
La giovane ha lasciato, da qualche settimana, Palermo e la Sicilia per trovare accoglienza presso una comunità protetta. Quattro giorni fa la Procura di Palermo ha chiesto l'incidente probatorio per cristallizzare le dichiarazioni della vittima in attesa della conclusione delle indagini a seguito delle quali, il gip potrebbe fissare un’udienza per procedere al dibattimento.
Nelle ultime ore, però, continuano gli epiteti e le accuse da “vittimizzazione secondaria” sui social. La vittima, stufa del trattamento e delle infamie che gli utenti le riservano, ha deciso di fare un collage degli insulti e delle minacce ricevute nelle ultime settimane, per poi pubblicarlo.
I messaggi sono mandati da chi l’accusa di “essersela cercata”, da chi la invita a ritirare la denuncia perché tanto “è piaciuto anche a lei”, da chi invece le ha rivolto delle vere e proprie minacce: "Togli le accuse, si t'annagghiu ni fazzu carneficina (se ti prendo faccio una carneficina ndr)". Tra i commenti non si scorgono solo quelli scritti da uomini, bensì anche quelli di donne che la accusano di fare la vittima senza che, a loro avviso, lo sia davvero. Una donna scrive: "Invece di fare la vittima perché non la smetti di postare foto di cu.. e minne (seno ndr)". Un’altra ancora risponde: "Te la sei cercata di gran lunga"; "Basta vedere come ti vesti e si capisce tutto".
La ragazza, oltre ad aver reso pubblici i contenuti dei messaggi, si è lasciata andare, poiché esausta della situazione, ad un lungo sfogo, sempre sui social network. In particolare, si è rivolta alle donne che l’hanno attaccata: "Posto quello che voglio, non guardatemi e basta. Donne moraliste, non avete qualcuno che vi ha insegnato il rispetto?", "Per colpa vostra il mondo è pieno di fanghi generati da voi e i vostri concetti del ca...".
La diciannovenne non ha solo risposto, in modo diretto, agli insulti che le sono stati indirizzati, ma ha anche dato voce alla malinconia che, a detta sua, l’accompagnerebbe da tutta la vita e non solo da dopo lo stupro subito: "Sono stanca di quello che la vita finora mi ha dato non so per quanto continuerò a fingere che non sia così, perché quando la notte mi ripeto tutto quello che mi è successo da quando sono nata, impazzisco. Anno dopo anno a sperare che il successivo sarebbe stato migliore".
Come riporta L’Edicola del Sud, la ragazza ha anche parlato della sua famiglia, facendo riferimento alla morte della madre e all’assenza del padre.
L’ultimo passaggio del suo messaggio, invece, riguarda quanto successo quella drammatica notte del 7 luglio: "Poi la comunità - prosegue - Poi l'abbandono in mezzo alla strada di un ragazzo, la solitudine, poi il primo abuso, il ricovero in ospedale. L'innamoramento di un ragazzo e per colpa di quello, ora questo".Nelle scorse settimane, il Tribunale del Riesame ha rigettato le richieste di scarcerazione dei sette autori della violenza.
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