Gli orsi Jj4 ed Mj5 sono salvi: la decisione del Consiglio di Stato

I due plantigradi non saranno abbattuti, questa la delibera del Consiglio di Stato. Lav: "Pronti a trasferire Jj4 nel rifugio in Romania"

Gli orsi Jj4 ed Mj5 sono salvi: la decisione del Consiglio di Stato
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No all'abbattimento degli orsi Jj4 e Mj5 disposto dalla Provincia autonoma di Trento, così si è pronunciato oggi il Consiglio di Stato riunito in udienza collegiale. I membri del consiglio hanno infatti ritenuto sproporzionata la soluzione della soppressione degli animali.

La delibera del consiglio

Nel corso della mattina di oggi, venerdì 14 luglio, il Consiglio di Stato si è riunito per discutere in merito al destino dei due plantigradi. Jj4 è l'orsa responsabile della morte di Andrea Papi, il 26enne assalito e ucciso il 5 aprile scorso mentre si trovava nei boschi di Caldes (Val di Sole). Mj5, invece, è il maschio responsabile dell'aggressione ad Alessandro Cicolini, l'escursionista che lo scorso 5 marzo si trovava a passeggio a Val di Rabbi col proprio cane. L'uomo, fortunatamente, riuscì a salvarsi.

A lungo si è dibattuto su come agire. L'opinione pubblica si è letteralmente spaccata in due: da un lato c'è chi chiede l'abbattimento degli animali, dall'altro chi protesta perché vengano risparmiati. Nel corso della giornata di ieri, giovedì 13 luglio, diversi animalisti sono scesi in strada per protestare in favore degli orsi. Si sono formati due grossi presidi, uno nelle vicinanze di Palazzo Spada, a Roma, dove si trova proprio la sede del Consiglio di Stato, l'altro di fronte all'ingresso del Casteller a Trento.

Quest'oggi il pronunciamento del Consiglio di Stato: gli orsi non verranno abbattuti. "Il provvedimento che dispone l'abbattimento dell'animale appare sproporzionato e non coerente con le normative sovranazionali e nazionali che impongono l'adeguata valutazione di misure intermedie, ferma restando la disposta captivazione a tutela della sicurezza pubblica", si legge nel comunicato del Consiglio di Stato riportato da AdnKronos.

Il Consiglio di Stato ha inoltre fatto richiesta al Tar di modificare la data di udienza di merito, che era stata fissata al prossimo 14 dicembre.

Le reazioni

Festeggiano, naturalmente, gli animalisti e tutti coloro che si sono opposti con forza all'abbattimento degli animali. "La Provincia di Trento non può più eludere le richieste dell'associazione di trasferire l'orsa nel sicuro rifugio in Romania indicato da Lav", fanno sapere dalla Lav, come si legge in una nota dell'associazione.

"Cosa dobbiamo ancora attendere per poter trasferire JJ4 nel sicuro e autorizzato rifugio in Romania? Ora che anche il più alto grado di giudizio amministrativo ha deciso di salvare la vita di JJ4 e Mj5, Fugatti non ha più giustificazioni di sorta", ha commentato Massimo Vitturi, responsabile Lav, come riportato da Ansa. "Ribadiamo ancora una volta che la Lav è da settimane pronta ad avviare il trasferimento dell'orsa in piena sicurezza e a spese dell'associazione nel rifugio in Romania, dove le sarà garantita la miglior vita possibile", ha concluso.

"Siamo soddisfatti", fanno saper anche Enpa, Leidaa e Oipa. "Ne escono rafforzate le ipotesi alternative all'abbattimento, voluto con ossessiva tenacia, ma scarsi argomenti, dal presidente della Pat Fugatti". E, ancora: "Una pronuncia che mette in plastica evidenza tutte le carenze dell'istruttoria seguita dalla Pat e lascia ben sperare per il futuro degli orsi. Mj5, in particolare, fino alla pronuncia nel merito, potrà essere catturato, ma non abbattuto".

La famiglia

La notizia della decisione del Consiglio di Stato è stata appresa dalla famiglia di Andrea Papi, che ha replicato con una certa amarezza. "Noi preferiamo parlare soltanto di Andrea e continuiamo a chiedere giustizia, chi ha sbagliato deve assumersi le proprie responsabilità e rispondere di quanto accaduto. In questi giorni abbiamo letto e sentito le notizie più stravaganti. Non giudichiamo: tuttavia, ci sarebbe piaciuto vedere la stessa sensibilità, la stessa forza nel perseguire un obiettivo/ nel difendere qualcosa e lo stesso movimento di persone (alcune delle quali disposte addirittura a sacrificarsi per l’orsa) nei confronti del nostro amato Andrea", ha dichiarato Carlo Papi, a nome della famiglia, come si legge nel comunicato di Giesse Risarcimento danni. La famiglia aspetta ora degli sviluppi in merito all'inchiesta aperta dalla procura di Trento. Mentre si parla del destino degli orsi, poco si parla della tragedia di Andrea.

"Noi rispettiamo, ovviamente, la decisione dei giudici ma ci teniamo a tenere alta l’attenzione sul caso di Andrea che non può e non deve passare in secondo piano. Tramite i nostri legali stiamo seguendo gli sviluppi delle indagini della Procura di Trento, sul cui lavoro riponiamo la nostra massima fiducia, e andremo fino in fondo per ottenere giustizia", ha commentato Maurizio Cibien, referente di Giesse Risarcimento Danni per il Trentino. "Rimangono troppi orsi, alcuni dei quali aggressivi e pericolosi, e bisogna intervenire il prima possibile. Come? Lo valuterà la politica. In altri paesi (come la Slovenia) gli orsi sono specie protetta ma al tempo stesso, a causa del loro numero elevato e talvolta della loro pericolosità, vengono presi dei provvedimenti per ridurne il numero.

Ricordo che la Provincia di Trento ha da poco convocato una conferenza stampa per parlare di record di cucciolate nel 2022. C’è la consapevolezza dei rischi che si fanno correre agli abitanti e ai turisti che ogni anno vengono numerosi?", ha aggiunto.

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