"Corriere" e "Repubblica" oscurano il Papa al Tg1 nonostante ascolti record

La notizia dell’intervista di 40 minuti annegata in pezzi sull’antisemitismo. Lo scoop della rete ammiraglia convince spettatori e investitori

"Corriere" e "Repubblica" oscurano il Papa al Tg1 nonostante ascolti record
00:00 00:00

«L’odio c’è ancora. È nascosto». Già. Nascosto come la notizia dell’intervista del direttore del Tg1 Gianmarco Chiocci al Papa, la seconda dopo quella fatta da direttore dell’Adnkronos.

«Un esempio di servizio pubblico», ammette su X il deputato Pd Filippo Sensi. Chi ha sfogliato il Corriere della Sera di ieri a caccia dell’ennesimo scoop del telegiornale della rete ammiraglia è rimasto deluso. C’è solo un richiamo a questa frase di Papa Francesco («L’odio c’è ancora. È nascosto») confinato a pagina 10. «L’hanno chiuso prima delle 22? Se il Papa l’avesse intervistato Fabio Fazio ci avrebbero aperto il giornale», maligna uno dei tanti addetti ai livori, stupito dalla sottovalutazione giornalistica del direttore Luciano Fontana rispetto a un evento che ha calamitato in prime time fino a cinque milioni di italiani, con uno share del 27%. Di 40 minuti di intervista e delle dichiarazioni sulla Chiesa, il Sud, la fede, il celibato, Joseph Ratzinger, il Sinodo, la disputa tra Pelè e Maradona, una sola frase è finita nel pezzo sulle pietre d’inciampo sfregiate a Roma: «Pur senza parlare direttamente del caso, papa Francesco, intervistato dal Tg1, dice che “l’antisemitismo c’è, rimane nascosto, l’Olocausto non è bastato”». Una sola battuta, annegata in un pezzo tra la leader Pd Elly Schlein e la senatrice leghista Stefania Pucciarelli, come a negare sia la portata storica delle affermazioni del Pontefice sia l’operazione giornalistica condotta in porto da Chiocci, già colonna di questo quotidiano (vedi l’inchiesta di Montecarlo su Gianfranco Fini ma non solo).

Difficile fare peggio, Repubblica c’è riuscita: le frasi del Pontefice finiscono nel titolo e nel pezzo della corrispondente da Berlino in un pastone sull’antisemitismo. Niente pezzo dedicato da Roma, niente foto di Bergoglio con Chiocci (di cui si dimentica pure il Corriere), niente di niente.

Peccato che, cinque pagine dopo, lo stesso quotidiano si inerpichi in una intemerata sugli ascolti di Viale Mazzini dati in picchiata, compresi i Tg.

Cifre smentite ieri dalla Rai con una nota sprezzante. In Italia, quando si parla di ascolti (e di voti alle elezioni), la matematica diventa un’opinione. Soprattutto se ci si dimentica che l’anno scorso la caduta del governo di Mario Draghi e le elezioni hanno impattato notevolmente sugli ascolti. «Rispetto a quanto riportato in maniera platealmente distorta - dice la Rai - con giudizi assolutamente infondati, le nostre tre reti generaliste dal primo al 28 ottobre hanno fatto registrare il 31,2 di share in prima serata e il 29,6 di share nell’intera giornata, rispettivamente con un più 5,5 e un più 3,1 per cento rispetto alle tre generaliste Mediaset». Il solo Tg1 ha fatto +0,8% rispetto alla stessa settimana del 2022 ma paga l’emorragia di ascoltatori iniziata con la gestione del direttore Monica Maggioni. Il Tg1 delle 20 è dato stabilmente avanti al Tg5, registra un invidiabile equilibrio tra maggioranza, governo e opposizione con il 33% a testa e soprattutto ha fatto registrare diversi scoop e reportage, come riconoscono tutti.

«L’intervista di Chiocci andata in prime time ha rappresentato in primis un ritorno notevole in termini reputazionali per il marchio Rai - dice al Giornale il massmediologo Klaus Davi, analista degli umori del mondo degli investitori - i big spender sono stati colpiti anche dalla tenuta degli ascolti per tutto del colloquio, dall’antisemitismo alla fede che vacilla fino all’appello per il cessate il fuoco a Gaza».

Qualcuno fa anche ricordare come tra Vaticano e Tg1 non corresse buon sangue dal 25 marzo dell’anno scorso, quando le parole del Pontefice contro le spese militari e la guerra in Ucraina non vennero riportate, come riportò il Fatto quotidiano. L’intervista è stata quindi anche un piccolo capolavoro di diplomazia. Ma non ditelo a Corriere e Repubblica.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica