Uno dei più noti e violenti centri sociali di Torino è stato chiuso quest'oggi a seguito di un'operazione della polizia di Stato. Presenti anche gli agenti della Digos in quello che è noto come l'ex Lavatoio Municipale, occupato nel dicembre 2022. All'interno gli uomini della Digos hanno rivenuto numerosi oggetti atti a offendere come fionde, liquido infiammabile e bastoni, ma anche sei scudi di plexiglas, batterie di fuochi d'artificio, fumogeni, petardi, torce e ricetrasmittenti. Fin dalla sua occupazione, questo è stato uno dei punti di appoggio maggiormente utilizzati e cruciali per la frangia più dura dell'insurrezionalismo locale.
In questi locali sono state organizzate almeno parte delle manifestazioni che nell'inverno del 2023 hanno devastato la città di Torino in nome di Alfredo Cospito. Ed è da qui che sono partiti, ed è a questo gruppo che appartengono, gli anarchici che lo scorso marzo hanno preso d'assalto la questura di Torino per liberare un immigrato irregolare, pluri-pregiudicato, che dal capoluogo piemontese doveva essere trasferito in un Cpr di Milano per il rimpatrio. Lo stesso ha frequentato con assiduità quel centro sociale durante la sua permanenza a Torino e lì ha stretto legami con il tessuto anarchico, che ha tentato di evitarne il rimpatrio.
Ora che la sede è vuota, le indagini proseguono. Le ricetrasmittenti rinvenute all'interno dell'edificio occupato erano probabilmente usate per coordinare i vari spezzoni durante le manifestazioni e gestire in maniera sinergica i disordini. Numerose le scritte violente che sono state rinvenute sulle pareti imbrattate, tra le quali: "Se Gaza brucia, Torino esplode". Oppure: "Digos e Ros morti. E pure i Pm". Su una parete è stata trascritta anche una poesia dedicata all'anarchico Cospito, detenuto in regime di 41-bis. Inevitabilmente, l'immobile è stato posto sotto sequestro. Al momento dell'arrivo degli agenti non v'era nessuno all'interno ma poco dopo l'irruzione è partito un corteo che per alcuni minuti ha bloccato il normale scorrimento del traffico.
"Per tutti gli anarchici chiediamo la damnatio memoriae. Personaggi degeneri del genere vanno dispersi con le loro idee", ha dichiarato Luca Pantanella, segretario provinciale del sindacato Fsp della Polizia di Stato a Torino. "Anarchia a Torino come in tutta Italia è sinonimo di danni e violenza ai malcapitati che si trovano loro malgrado coinvolti nelle manifestazioni", ha aggiunto, auspicando "che lo comprenda una volta per tutte anche il sindaco di Torino Stefano Lorusso che su questo versante occorre un deciso cambio di passo".
La vice-capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Augusta Montaruli, esulta per l'intervento della polizia: "Contro le occupazioni antagoniste serve agire subito, senza distinzioni tra anarchici e autonomi. Il risultato altrimenti sono sacche di illegalità dove antagonisti armati e criminalità la fanno da padroni a discapito dei cittadini".
Dello stesso tenore le dichiarazioni dell’assessore regionale alle Politiche Sociali, Maurizio Marrone: "L’Antagonismo torinese è tutto ugualmente violento e in piazza ha strategie comuni, pertanto è auspicabile che la stessa repressione venga praticata anche con chi, come Askatasuna, a differenza degli anarchici può contare su un’evidente copertura politica da parte dal centrosinistra".
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