L'incidente di Casal Palocco a Roma ha scosso le coscienze, sia perché è morto un bambino di 5 anni che si trovava in macchina con la sorellina e la mamma, sia per la dinamica che man mano sta emergendo. La vettura sulla quale si trovava il piccolo Manuel, di appena 5 anni, è stata travolta da un Suv di lusso noleggiato da un gruppo di youtuber che sui social si fanno chiamare "TheBorderline". Erano impegnati in una challenge che prevedeva la permanenza a bordo dell'auto per 50 ore senza mai scendere. Un format già sperimentato a bordo di auto più piccole, come una Tesla Model 3 e una Fiat 500, che con il Suv Lamborghini avrebbe dovuto dare la svolta alla loro vita. Gliel'ha data, ma non come speravano.
Testimoni ascoltati dal Corriere della sera raccontano che subito dopo l'incidente i ragazzi sono scesi dall'auto e hanno iniziato a fare riprese video della scena dello schianto e non sembravano per nulla turbati, anzi, a tratti pare fossero perfino strafottenti. "Pensavano ai follower", ha raccontato il padre di un altro bambino, che fino a poco prima dell'incidente mortale era a pranzo con la famiglia della piccola vittima. L'Italia è pervasa da un sentimento di rabbia per quanto accaduto, perché il dubbio che tutto questo possa essere una conseguenza di una challenge social fatta per guadagnare soldi e qualche like non può essere accettabile. E ci sono anche i personaggi dello spettacolo che esprimono il loro dolore e la loro indignazione per quanto sta emergendo. Tra tutti per esempio, spicca il commento di dj Ringo, storica voce delle radio italiane, che in un impeto di rabbia e verità sui social ha detto quello che probabilmente ogni genitore pensa davanti a questa tragedia.
"Io se mi immedesimo mi viene un dolore al petto che non vi descrivo. Un figlio che se ne va perché tre decerebrati fanno gli youtuber e hanno una challenge da fare contro le Smart o, comunque, le auto da 'poveri'. Generazione di merde", ha scritto dj Ringo in un commento pubblicato sotto un post di Mow Mag.
E sono in tanti a condividere le parole della voce radiofonica, a sottolineare come se fossero stati nel padre del bambino anche loro avrebbero cercato di farsi giustizia da soli. Le indagini sono in corso e solo i rilievi oggettivi potranno restituire la verità su questa tragedia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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