C'è ancora incredulità a Bologna per la morte della mamma e dei tre figli nell'appartamento in cui vivevano nella periferia della città. Lei, Stefania, 32 anni, si era separata dal padre dei bambini, George, ma, a differenza di quanto spesso accade ad altre famiglie, i loro rapporti non si erano deteriorati. E l'immagine di lui che si accascia quando arriva davanti a casa è la rappresentazione plastica di quel dolore, insostenibile, davanti a una tragedia come questa. George non ha retto ed è umanamente straziante immaginare il suo stato d'animo quando è stato costretto a riconoscere i corpi insieme ai genitori dell'ex moglie. Un dolore lacerante, che qualunque padre, per quanto forte, non può essere in grado di sopportare. E davanti al quale nessun essere umano dovrebbe essere mai posto.
Sono in corso le indagini per capire cosa sia successo nella notte tra giovedì e venerdì ma i vigili del fuoco e gli investigatori hanno già raggiunto una quadra nella ricostruzione della dinamica. A uccidere la famiglia non sarebbero state le fiamme del rogo, che si sono sviluppate in un secondo momento, ma le esalazioni di monossido di carbonio che si sono sviluppate dalla stufetta. Hanno colto i bambini nel sonno, senza lasciare loro scampo.
Quella sera, nell'appartamento faceva molto freddo, il riscaldamento non funzionava e così Stefania ha deciso di accendere per un po' la stufetta, in modo tale da stemperare l'ambiente e renderlo confortevole per i suoi piccoli. Ma probabilmente, insieme ai bambini, anche lei si è assopita e solo l'odore acre del fumo l'ha svegliata ma, a quel punto, non c'era più nulla da fare. "Da come abbiamo rinvenuto i corpi pensiamo che abbia tentato aiutare i suoi bambini", ha spiegato al Corriere della sera il vicequestore aggiunto di Bologna, Luca Fiorini. Quando i vigili del fuoco sono entrati nell'appartamento, infatti, Stefania si trovava vicino alla finestra, forse nel tentativo di aprirla per far uscire il fumo, mentre i gemelli erano sul pavimento.
"Piena di adrenalina! La vita va vissuta intensamente!", scriveva la 32enne nella sua biografia social. Ed è proprio così che viveva Stefania, è così che la descrivono i vicini, con i quali la ragazza aveva subito stretto un ottimo rapporto.
Ora, in quel cortile dove Giorgia Alejandra, di 6 anni, e i gemellini Mattia Stefano e Giulia Maria, di 2 anni, giocavano appena possibile regna un silenzio fragoroso, quello del dolore che nessuno, adesso, si vuole togliere di dosso. E quello delle tante domande che rimangono sospese per una tragedia che non ha alcun senso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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