Gli attivisti di Extinction Rebellion hanno bloccato quest'oggi la scalinata del tribunale di Milano travestiti da Ghandi, occupando di fatto di un'area del palazzo di Giustizia. Il motivo, stavolta, è denunciare quella che, nella loro convinzione, è una restrizione al diritto di manifestare che, in realtà, è una stretta contro le manifestazioni non autorizzate che prevedono, tra le altre cose, l'occupazione del suolo pubblico su strade e autostrade, oppure lungo le linee ferroviarie. Per tutte queste manifestazioni, che arrecano danni enormi alla collettività, sono previste pene più severe.
"Ci rivolgiamo alla Magistratura, che è il cardine e il simbolo del diritto e della giustizia, affinché prenda parola per difendere e proteggere il diritto di manifestazione e di espressione del dissenso con forme di protesta nonviolente", hanno dichiarato gli attivisti. "Diversi articoli del provvedimento sembrano tagliati su misura per ostacolare le proteste degli attivisti per il clima e dei comitati che si oppongono alla costruzione di grandi opere con pesanti impatti ambientali, come il Ponte sullo Stretto o il TAV Torino-Lione", proseguono. E basterebbe vedere quel che succede in Val di Susa ormai da 20 anni per capire che non si tratta di proteste non violente ma di vere e proprie rivolte, spesso pericolose, che mettono in pericolo la vita degli agenti delle forze dell'ordine e rallentano i lavori, con esborsi ingenti per la collettività.
"Immaginiamo un’Italia dove il problema del cambiamento climatico sia riconosciuto e affrontato con decisione, e dove a essere criminalizzato non sia chi protesta per un futuro migliore, ma chi continua a finanziare e perseguire una strada basata sui combustibili fossili e la distruzione della natura", insistono gli attivisti. Eppure l'Europa sta affrontando una importante transizione energetica con riduzione dell'uso dei combustibili fossili e conseguenti disagi per le aziende. L'interruzione drastica, come vorrebbero gli attivisti, sarebbe mortale per l'economia e, di conseguenza, per la società.
"Costoro, che spesso sono stati protagonisti di blocchi stradali a Milano, sdraiandosi per terra sull'asfalto e creando enormi disagi alla circolazione del traffico, se la 'stanno facendo sotto' temendo fortemente che la Magistratura cambi condotta nei loro confronti, visto che fino ad oggi, non li ha mai puniti severamente", ha dichiarato l'onorevole Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d'Italia. Il governo Meloni, ha proseguito, "è impegnato a inasprire le pene anche nei confronti di questi soggetti. A mio avviso è giusto che gli autori di simili gesti estremi, che creano forti disagi e disservizi alla collettività, debbano pagare e assumersi le proprie responsabilità".
Dopo ore di occupazione, si è presentato agli attivisti il procuratore generale Francesca Nanni, che ha spiegato che ha ripreso i manifestanti, minacciando l'evacuazione: "Voi state manifestando in un luogo che non è pubblico.
La legge è uguale per tutti, anche per i magistrati, state protestando in un luogo sbagliato, non siamo noi a fare le leggi. Vi esorto a concludere il presidio, evitiamo di fare un accompagnamento coatto". Davanti alle parole del procuratore, intuendo che rischiavano, i manifestanti hanno lasciato il presidio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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