Focolaio di dengue a Fano: 102 casi accertati

Nelle farmacie comunali il kit di protezione. Il monito agli abitanti: "Pantaloni lunghi e zanzariere alle finestre"

Focolaio di dengue a Fano: 102 casi accertati
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Sale a 102 il conto dei casi di dengue accertati e 10 quelli probabili nell’area di Fano, nelle Marche. Come reso noto dalla regione, sono in via di verifica altri casi che hanno presentato nei giorni scorsi sintomatologia compatibile. Ma non solo. A partire da oggi è in distribuzione nelle farmacie comunali il kit con 10 larvicidi, uno spray repellente e una pennetta disinfettante al prezzo calmierato di 15 euro.

La situazione è monitorata costantemente e nella giornata di domani si terrà un incontro di aggiornamento con il ministero della Salute guidato da Orazio Schillaci e l’Istituto superiore di sanità. Giovedì, invece, tornerà a riunirsi il Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie (Gores), un gruppo tecnico formato da esperti di varie discipline che si occupa anche di eventi sanitari epidemici, che aveva già effettuato un primo incontro nei giorni scorsi.

Per prevenire la febbre dengue - trasmessa unicamente dalle zanzare – sono state messe in atto tutte le misure di sanità pubbliche previste, compresa la disinfestazione su tutta l'area urbana di Fano e un intervento per eliminare le larve. Le autorità hanno inoltre dato il via a una campagna informativa per sensibilizzare la popolazione su come eliminare le zanzare nei giardini e nelle aree private:“Va eliminata l'acqua stagnante dei vasi e delle ciotole degli animali; è consigliato indossare maniche e pantaloni lunghi di colore chiaro, utilizzare le zanzariere alle finestre e usare repellenti efficaci”.

La situazione è sotto controllo, ma è vietato abbassare la guardia. Come riportato dal Corriere, gli esperti evidenziano come sia fondamentale considerare il sommerso, poiché nell’80 per cento dei casi la dengue è asintomatica. Quindi potrebbe essere molto più diffusa di quanto si immagini. L’Iss segnala che il tasso di mortalità può variare da meno dell’1 per cento fino a circa il 10-15 per cento nelle forme gravi. Nel 2023 in Italia sono stati registrati 280 casi di infezione associati a viaggi internazionale a fronte degli 82 autoctoni, ma i numeri sono destinati a crescere esponenzialmente, considerando che già il 17 settembre l’Iss segnalava 450 casi dall’inizio del 2024, di cui 425 associati a viaggi all’estero.

“Nella zona di Fano si sta verificando quello che sembra proprio essere un focolaio autoctono di Dengue ed è evidente che con tutti i casi nel nostro paese c'era da aspettarselo e l'avevamo anche preventivato. Dopo i focolai del 2023 eccoci di nuovo alle prese con la Dengue importata e che poi si diffonde”, l’analisi dell’infettivologo Matteo Bassetti all’Adnkronos. Il direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico S.Martino di Genova ha posto l’accento sulla necessità di passare alle vaccinazioni, perché una recidiva “può diventare importante e poi si deve fare un lavoro certosino di sorveglianza dei contatti dei casi perché altrimenti il focolaio si allargherà ancora di più".

L’epidemiologo Massimo Ciccozzi ha sottolineato che il clima di settembre e ottobre sta aiutando la persistenza della zanzara tigre sul territorio: “I tre fattori, clima mite, mancata disinfestazione e la presenza di tante zanzare tigre, hanno probabilmente permesso questo focolaio di Dengue di oltre 100 casi.

A questo punto dobbiamo porci la domanda che se la zanzara tigre stia diventando un vettore efficace anche di questa malattia infettiva tropicale, la preoccupazione da un punto di vista sanitario potrebbe aumentare”. Seguiranno aggiornamenti.

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