“Il governo ci ostacola”. Ma le lamentele delle Ong sono già state zittite dal Tar

Esistono svariate sentenze che dovrebbero convincere le Ong a non proseguire nelle proteste contro l'assegnazione del porto ma a ogni missione è sempre la solita solfa

“Il governo ci ostacola”. Ma le lamentele delle Ong sono già state zittite dal Tar
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Le Ong continuano nella loro narrazione anti-italiana, proseguendo nelle lamentele contro l'assegnazione dei porti stabilita dalle autorità. Nonostante dichiarino a più riprese di essere contrari alle politiche italiane, e nonostante le accuse che periodicamente vengono rivolte al governo, che va ricordato essere sovrano ed eletto da popolo, le Ong non sembrano intenzionate a chiedere porti ad altri Paesi. Eppure, sembra riescano ad arrivare facilmente in città come Ferrara e Genova, dimostrando che possono raggiungere in modo ugualmente agevole, per esempio, la Corsica, che si trova lungo la rotta, ma anche altri Paesi come la Grecia e la Croazia. Ma pare preferiscano continuare a lamentarsi dell'Italia, anche se il Tar ha dato più volte loro torto.

"Per ostacolare il lavoro delle organizzazioni non governative di ricerca e salvataggio, dal dicembre 2022 il governo italiano assegna le navi delle Ong a porti lontani per lo sbarco dei sopravvissuti", dice le ong Sos Humanity, che gestisce la nave Humanity1. La nave che batte bandiera tedesca ha ricevuto l'assegnazione di Marina di Carrara nei giorni scorsi e, com'è prassi, inizia la solita piangina. "Da quando Humanity 1 ha iniziato la sua missione nell'agosto 2022, solo una volta la nave di soccorso è stata in grado di portare persone salvate in mare in un vicino porto della Sicilia, su un totale di 37 salvataggi", proseguono i componenti dell'equipaggio. Ancora una volta, emerge chiara la volontà di queste organizzazioni di voler imporre la propria volontà al governo, scegliendo loro in quale porto sbarcare i migranti senza documenti.

Una pretesa che non trova evidentemente spazio nelle maglie della legge italiana. Nonostante le Ong continuino a sbraitare e a lamentarsi con il governo italiano, intasando anche i tribunali amministrativi, il Tar ha già stabilito che ogni loro rimostranza non ha senso di esistere sulla decisione dei porti di sbarco. Nella sua sentenza, infatti, il Tar considera "Evidente e innegabile" che spetti al Viminale assegnare il porto di sbarco, perché "le operazioni di soccorso vanno inquadrate nel più ampio e complesso contesto del fenomeno migratorio via mare". E questo comprende anche l'assistenza a terra, che le Ong ignorano nelle loro scorribande, e l'ordine pubblico, altrettanto ignorato.

Inoltre, nella sua decisione il Tar ha anche sottolineato che "non convince l’architrave logico secondo il quale la nozione di porto sicuro coinciderebbe necessariamente con quello più vicino alla zona di soccorso". Eppure, ancora strepitano.

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