Hotel antisemita del Cadore, parla la vittima: "Siamo arrabbiati e frustrati"

Il Giornale ha intervistato in esclusiva Eden, la ragazza israeliana respinta dall'hotel del Cadore: "L'Italia comunque non ci ha deluso, gli italiani sono stati gentili e disponibili"

Hotel antisemita del Cadore, parla la vittima: "Siamo arrabbiati e frustrati"
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"Il messaggio ci ha ferito, causato dolore e grande frustrazione". Sono queste le parole che Eden, la ragazza che insieme al suo compagno ha prenotato il soggiorno a Selva di Cadore, che poi è stato cancellato dalla struttura per la loro nazionalità, ha affidato in esclusiva a il Giornale. L'hotel ora non è più su Booking. A comunicarlo è stata la stessa piattaforma di prenotazioni alberghiere: "Non tolleriamo discriminazioni di alcuna natura e nei rari casi in cui siamo stati avvisati di simili comportamenti da parte dei proprietari, abbiamo verificato e rimosso quelle strutture ricettive dalla nostra piattaforma, come abbiamo fatto in questo caso". L'hotel ha giustificato il suo rifiuto con il conflitto in corso in Medioriente: "Il popolo israeliano, in quanto responsabile del genocidio non è gradito cliente nella nostra struttura". Il Giornale ha tentato di contattare la struttura ma è stato impossibile farlo.

"Io e il mio compagno abbiamo prenotato questo hotel su Booking. Nel momento in cui abbiamo visto il messaggio siamo rimasti choccati e arrabbiati. Non ci aspettavamo che una cosa del genere potesse accadere in Italia. Abbiamo annullato immediatamente e abbiamo cercato un altro posto che ci ospitasse", ci ha spiegato Eden, che stava per cominciare la vacanza in Italia col compagno quando ha ricevuto quel messaggio. "Le persone dimenticano l'orrendo massacro del 7/10, gli ostaggi a Gaza, i continui attacchi missilistici. Dimenticano che abbiamo il diritto di difenderci dai terroristi barbari, e che abbiamo diritto di esistere. Ci siamo anche chiesti se una cosa del genere ci sarebbe successa di nuovo durante il viaggio e se fosse stata ancora peggiore o avesse comportato violenza fisica", continua a raccontarci. Ora lei è tornata in Israele e ha comunque fatto il suo viaggio in Italia: "Non ci ha deluso. Ci siamo goduti il ​​nostro viaggio, abbiamo potuto ammirare le viste meravigliose delle Dolomiti, incontrare italiani cordiali e gentili e sperimentare la cultura italiana e la sua deliziosa cucina. Noi israeliani amiamo l'Italia".

Ci ha raccontato di aver concluso il suo viaggi in Italia a Venezia e che, al di là di quell'albergatore, "gli italiani che abbiamo incontrato sono stati gentili e disponibili". Certo, la sua esperienza personale e le immagini che sono arrivate da Amsterdam lasciano il segno: "Pensiamo che ogni atto o manifestazione di antisemitismo, discriminazione o razzismo di qualsiasi tipo debba essere condannato e che coloro che ne sono responsabili debbano essere puniti dalle autorità e subirne le conseguenze".

A causa dei recenti avvenimenti, ci spiega Eden, "molti israeliani si sentono scoraggiati a viaggiare nei Paesi europei" e in relazione al suo specifico caso auspica, come è successo, "che il governo prenda posizione e l'hotel ne paghi le conseguenze".

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