"Qui il popolo israeliano non è gradito". Il messaggio di un hotel bellunese a una coppia ebrea

È diventato virale il messaggio che una coppia israeliana avrebbe ricevuto da un hotel delle Dolomiti: "Il popolo israeliano, in quanto responsabile di genocidio, non è gradito cliente "

"Qui il popolo israeliano non è gradito". Il messaggio di un hotel bellunese a una coppia ebrea
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C'è un caso che da ieri sta facendo discutere parte degli utenti stranieri dei social e riguarda un hotel italiano, il Garni Ongaro di Selva di Cadore, nelle Dolomiti bellunesi. Si tratta di una struttura incastonata in uno degli angoli più suggestivi dell'arco alpino italiano, particolarmente ambito dai turisti di tutto il mondo. Tuttavia, sta circolando un presunto messaggio, che sarebbe stato inviato dalla struttura tramite il portale Booking, in cui viene negata la prenotazione a un cliente con una giustificazione che rimanda alla guerra in Medioriente. In particolare, nel messaggio, scritto in inglese, si legge: "Buongiorno, informiamo che il popolo israeliano, in quanto responsabile di genocidio, non è gradito cliente nella nostra struttura. Pertanto, se desidera annullare la sua prenotazione, sarei felice di farlo e saremo lieti di garantire la cancellazione gratuita".

La prenotazione pare fosse relativa a un soggiorno di due notti durante il ponte del 1 novembre, fino al giorno 3. L'ex console israeliano in Italia, Dror Eydar, che ha ricoperto il ruolo dal 2019 al 2022 ha dichiarato di aver parlato con Eden, la donna che avrebbe effettuato la prenotazione. "Ha detto che hanno prenotato l'hotel per l'inizio di novembre e hanno pagato due notti senza possibilità di cancellazione. Il giorno prima del volo hanno ricevuto il messaggio", ha scritto sui social Eydar. Il Giornale ha tentato di contattare la struttura ricettiva al numero indicato sul sito ufficiale della stessa ma non è stato possibile ottenere dichiarazioni in merito, la proprietà si è trincerata e il telefono della struttura risulta essere stato spento. Non si ottengono nemmeno risposte alle e-mail inviate all'indirizzo ufficiali.

Nel frattempo, la rabbia monta sui social anche in assenza di verifiche ufficiali, sull'onda dello sdegno, soprattutto perché nell'ultimo periodo il clima di antisemitismo che si respira nel Paese, ma in generale in Europa, anche a seguito di quanto accaduto in Olanda e nel Regno Unito. Ma mentre da un lato cresce l'indignazione e si organizzano "boicottaggi" alla struttura, con proposta di lasciare recensioni negative, dall'altra c'è chi esulta. Chef Rubio, che ormai è convinto di guidare la "resistenza" palestinese in Italia e che come "attivista" viene invitato a parlare agli eventi, dai suoi canali, senza mettere minimamente in dubbio l'accaduto, del quale non esistono prove, loda quello che per lui sarebbe un atto di resistenza.

"I terroristi ebrei (bandiere di Israele e Italia, ndr) che occupano da 76 anni la Palestina, e che portano avanti la pulizia etnica del popolo nativo semita (bandiera palestinese, ndr), devono mangiare, bere e dormire solo tra simili. Chi si considera superiore al resto dell'umanità dev'essere respinto, come hanno fatto i partigiani di Selva di Cadore. Anche questa è lotta".

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