
Continuano le prese di posizione dei militari per le parole di Luciana Littizzetto a Che Tempo che Fa, durante la quale l'attrice ha sostenuto che "noi italiani non siamo capaci di fare le guerre, facciamo cagarissimo a combattere". Hanno preso la parola i generali e l'hanno presa i militari semplici, di ieri e di oggi. L'hanno presa le madri dei soldati e tutti sono concordi su un punto: la satira non può insultare chi rischia la vita per difendere la Patria. Anche i sindacati hanno alzato la voce per esprimere la propria condanna alle parole di Littizzetto, che nonostante abbia avuto una puntata per chiedere scusa, non l'ha fatto. La speranza è che colga l'occasione nell'appuntamento di domenica per farlo, almeno per il rispetto che si deve ai soldati caduti in missione anche dopo le Guerre mondiali. E sono stati oltre 170 quelli italiani.
"Accogliamo con spirito sportivo la proposta di organizzare un torneo di calcetto in caserma con gli chef stellati. Se Cannavacciuolo, Bottura e Barbieri volessero scendere in campo, troverebbero nei nostri militari avversari che sanno cosa sia la disciplina e il gioco di squadra", scrive il Segretario Generale di M.I.A. Patria, il dottor Clemente Gnarra. All'attrice, poi, sottopone anche l'idea di un'altra sfida per "confrontare le nostre tecniche culinarie – il rancio militare di oggi potrebbe sorprenderla. Ciò che ci ha colpito maggiormente è l’affermazione secondo cui i giovani italiani saprebbero 'al massimo muovere il joystick della Play' e non 'maneggiare un bazooka'". Davanti a questa convinzione di Littizzetto, Gnarra ci tiene a precisare che "i militari italiani, compresi i tanti giovani che liberamente scelgono questa professione anche senza la leva obbligatoria, sono addestrati all’utilizzo di tecnologie avanzate e sistemi d’arma complessi che richiedono competenze ben più sofisticate del semplice uso di un videogioco".
E questo è dimostrato anche, come ben sottolinea il sindacalista, dal fatto che "la professionalità delle nostre Forze Armate è riconosciuta unanimemente in ambito internazionale, come testimoniano le numerose missioni in cui l’Italia è impegnata con ruoli di primo piano". I nostri confini, punge Gnarra, "che sembrano starle così poco a cuore, sono difesi ogni giorno da uomini e donne che hanno scelto di servire il Paese con dedizione e sacrificio".
Ribadendo l'invito a visitare una delle basi italiane, conclude la lettera indirizzata all'attrice, "potrà constatare di persona che i 'cannoni' di cui ci occupiamo non sono certamente quelli 'da fumare', ma strumenti di sicurezza nazionale che sappiamo utilizzare con professionalità e responsabilità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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