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"I maschi bianchi...". Bufera sulla Rai "anti-patriarcato"

Fa discutere un passaggio dell'intervista di Agorà Weekend a Gino Cecchettin: polemiche sulla domanda della conduttrice. E anche Salvini interviene

"I maschi bianchi...". Bufera sulla Rai "anti-patriarcato"
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Lotta ai femminicidi e al "maschio bianco". Lo spezzone televisivo sta facendo discutere, soprattutto per quell'espressione pronunciata dalla conduttrice Sara Mariani nella più recente puntata di Agorà Weekend, in onda su Rai3. Durante un'intervista a Gino Cecchettin, padre della giovane Giulia, assassinata un anno fa dal reo confesso Filippo Turetta, la giornalista del servizio pubblico ha infatti domandato: "Cosa dobbiamo fare oggi, e cosa devono fare le istituzioni, affinché i figli, i maschi bianchi… di figli così ce ne siano di meno?". L'interrogativo è subito rimbalzato sulla rete, dove ha scatenato reazioni e commenti anche particolarmente critici.

Chissà, forse quella della conduttrice Rai era stata soltanto una svista o un tentativo di menzionare certe assurde teorie che hanno preso piede soprattutto nel mondo ultrafemminista. Il beneficio del dubbio resta, ed è altrettanto vero che la domanda incriminata era stata pronunciata nel contesto di una più ampia intervista. "Quello che si è cominciato a capire è la questione del patriarcato, in particolare fu sua figlia Elena a dire che l’assassino di sua sorella non era un mostro ma un 'figlio sano della società patriarcale'...", aveva osservato poco prima la giornalista Mariani, arrivando poi a formulare il tanto discusso interrogativo riferito al recente dibattito sul tema.

A rilanciare la clip tv in questione è stato, tra gli altri, anche il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini. "Ma come si fa? È semplicemente inaccettabile che sulla tv di Stato, finanziata da tutti gli italiani, si arrivi a questi livelli. Spettacolo indegno e vergognoso", ha tuonato il segretario federale del Carroccio, contestando proprio quel passaggio sui maschi bianchi. E subito il sindacato Usigrai ha contrattaccato: "È evidente, a chi ascolti quelle parole senza volerle strumentalizzare, che la collega si stesse riferendo alla vicenda di Giulia Cecchettin e alla riflessione pubblica nata in occasione di quel femminicidio". Il sindacato ha quindi accusato Salvini di aver scatenato "commenti sessisti" nei confronti della giornalista.

Al netto dell'episodio tv, la discussione si è però progressivamente distaccata da un centrale spunto di riflessione: quello sull'inconsistenza del "patriarcato" propriamente detto, che le femministe ritengono invece ancora presente in Italia e in Occidente. Proprio in televisione, a scardinare questa tesi femminista era stato il sociologo Luca Ricolfi, che su La7 aveva spiegato: "Tra i sociologi è scontato che il concetto di patriarcato non funziona come categoria analitica, non serve a spiegare nulla. Tra i sociologi è una cosa ovvia che esiste solo il maschilismo.

Il patriarcato esiste in Italia ma nelle famiglie di immigrati, le famiglie dove esiste il patriarca. In Italia non esiste più da decenni. Ma c’è un gruppo di famiglie, di cultura islamica o tradizionale, in cui il patriarcato c’è".

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