Perché dei crimini compiuti dai regimi comunisti in tutto il mondo si parla in generale molto meno rispetto a quelli commessi dai nazi-fascisti? Se lo chiede il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, in una riflessione pubblicata nelle scorse ore sui propri canali social. Una domanda nata a margine del trentaquattresimo anniversario della protesta di piazza Tienanmen, che nel 1989 causò diverse centinaia di morti e migliaia di feriti fra gli studenti ed i cittadini che manifestavano contro il governo della Cina post-Mao. "Chiedevano maggiore democrazia. Chiedevano libertà di espressione, di riunione e di stampa, trasparenza nell’apparato amministrativo e lotta alla corruzione - ha scritto il primo cittadino di centrodestra - le loro richieste non vennero ascoltate, ma represse brutalmente. Eppure, nonostante l'enorme impatto e la risonanza globale di questi tragici eventi, sembra che il mondo abbia fatto di tutto per dimenticare. I fatti di Tienanmen sono stati spesso ridotti a una nota a margine, un capitolo minore nei libri di Storia".
Tra l'altro ieri, stando a quanto riportato dall'Ansa, quella piazza di Pechino era blindata. E proprio in occasione della ricorrenza, la polizia avrebbe arrestato una decina di attivisti. Il ricordo di quanto accadde trentaquattro anni fa ha spinto Vivarelli ad un'altra considerazione: pur stigmatizzando i totalitarismi di ogni colore politico, ha fatto presente come le vittime causate dai regimi comunisti in tutto il globo siano state numericamente superiori a quella causate dal nazi-fascismo. "Perché siamo così restii a parlare dei crimini commessi dal comunismo, ben più gravi e peggiori di quelli nazi-fascisti, di cui però spesso si parla anche se molto più lontani nel tempo? - ha proseguito - sono stati scritti numerosi libri che documentano gli orrori di regimi comunisti come quello di Stalin in Unione Sovietica o quello di Mao in Cina. Tuttavia, questi racconti spesso vengono ignorati o minimizzati, lasciando spazio a una narrazione che idealizza il comunismo come una sorta di utopia".
Vivarelli ha quindi ricordato i gulag sovietici (dove hanno trovato la morte numerosi prigionieri politici) e il "Grande balzo in avanti", voluto da Mao Zedong per agevolare la crescita industriale cinese ma che si rivolse in una grave carestia (a causa della quale morirono di stenti milioni di cittadini cinesi, fra la fine degli Anni '50 e l'inizio dei '60). "Le cifre non mentono: centinaia di milioni di persone sono morte a causa di politiche comuniste, totalitarie e disastrose, con purificazioni ideologiche e repressioni brutali - ha concluso il sindaco toscano - a dispetto di questi crimini contro l'umanità, il comunismo continua ad essere trattato con una sorta di indulgenza intellettuale.
Le manifestazioni in piazza Tiananmen non sono solo un evento isolato, ma un riflesso di un sistema politico che ha represso brutalmente i diritti umani per decenni. Non possiamo permettere che la Storia sia distorta o dimenticata".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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