Tra i 21 morti anche neonato, bimbi e adolescenti: chi sono le vittime di Mestre

I morti sono 21 e i feriti salgono a 15. Tra loro un bambino già trasferito nell'ospedale di Padova per le cure del caso. Sono stati trovati documenti ucraini tra i passeggeri

Tra i 21 morti anche neonato, bimbi e adolescenti: chi sono le vittime di Mestre
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Sono ventuno le vittime accertate. Proseguono le attività dei poliziotti per i rilievi del terribile incidente avvenuto a Marghera. Nel frattempo si apprende che tra i feriti del tragico evento c’è anche un bambino che è già stato trasferito all’ospedale di Padova. Una prima ipotesi afferma che il conducente potrebbe aver avuto un malore.

Chi c’era nel pullman

Tra le 21 vittime, si contano un neonato di pochi mesi, un 12enne e una ragazza minorenne. Quattro dei 15 feriti sono attualmente ricoverati in terapia intensiva. L'autista del mezzo, l'unico italiano coinvolto nella tragedia, il quarantenne Alberto Rizzotto, ha perso la vita nell'incidente.
L'autobus, di proprietà della società Martini Bus, era stato noleggiato dalla società La Linea per trasportare i turisti ospiti del campeggio 'Hù di Marghera. La notizia della tragica morte dell'autista ha sconvolto i suoi colleghi, che lo descrivono come un conducente esperto. Rizzotto aveva preso servizio solo 90 minuti prima dell'incidente, rendendo l'ipotesi di un colpo di sonno improbabile.

Le vittime ucraine

Secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri di Kiev, quattro delle vittime erano cittadini ucraini, mentre altri passeggeri erano di nazionalità tedesca, austriaca, e spagnola. L'incidente ha dunque coinvolto una varietà di nazionalità, sottolineando la portata internazionale di questa tragedia. Nel frattempo l’autobus è stato rimosso dalla scena dell'incidente ed è stato posto sotto sequestro per ulteriori analisi e indagini. Nel frattempo, un servizio di supporto è stato allestito presso l'obitorio per fornire assistenza e conforto ai parenti delle vittime, che stanno vivendo un momento di profonda tristezza e shock.

Il Procuratore di Venezia

“Dare un'identità alle vittime è difficile. Molti non avevano documenti con sè". Queste le parole del Procuratore di Venezia, Bruno Cherchi che ha parlato degli accertamenti in corso sull'incidente del bus a Mestre. Cherchi ha aggiunto: "Ci sono loro parenti presenti ma è difficile dare dei nomi con certezza. Per questo ho dato l'incarico alla medicina legale, ma anche alla polizia scientifica, perché se necessario si ricorra all'esame del Dna. Speriamo però, entro domani, di identificarli tutti". In merito alle eventuali autopsie ha specificato che verranno fatte in seguito delle valutazioni anche se, oltre al caso dell’autista, non sembrano necessarie poiché i decessi sarebbero dovuti a traumi da schiacciamento.

I feriti

Numerosi passeggeri sono rimasti feriti, e gli sforzi dei soccorritori per estrarre le persone intrappolate tra le lamiere sono stati eroici. L'autista dell'autobus è stato l'ultimo a essere estratto dalle macerie, per lui non c’è stata speranza. Sono 18 i passeggeri attualmente in codice rosso.

I soccorsi

I soccorsi sono stati rapidi, con decine di ambulanze, squadre di vigili del fuoco e forze dell'ordine che sono accorse sul luogo dell'incidente. L'Usl 3 di Venezia ha attivato il protocollo delle grandi emergenze, coordinando gli sforzi di soccorso. Molti feriti, in condizioni di gravità variabile, sono stati trasportati negli ospedali della zona, tra cui Mestre, Padova, Treviso, Mirano e Dolo.

Questa tragedia ha scosso profondamente la comunità locale e il paese intero, lasciando un segno indelebile nelle vite delle vittime e delle loro famiglie. Gli investigatori stanno lavorando per stabilire le cause esatte dell'incidente mentre l'Italia piange la perdita di vite innocenti.

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