Impennate e sberleffi, i “maranza” si prendono anche Montenapoleone a Milano

La via dello shopping esclusivo, il salotto buono di turisti e residenti è stato sfregiato dagli immigrati di seconda generazione

Maranza in impennata in via Montenapoleone
Maranza in impennata in via Montenapoleone
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La sfida degli immigrati di seconda generazione, quelli per i quali la sinistra vorrebbe lo ius soli ma che non hanno nessuna intenzione di sentirsi italiani, è di prendersi le città. Prendersi gli spazi di socialità che sono sempre stati degli italiani, dimostrare in maniera eclatante che sono loro ad avere il "potere" e il "controllo". Sanno che non verranno fermati, che nessuno interferirà con i loro obiettivi e quindi spingono sempre di più e sempre più forte, come i motorini che hanno fatto la "penna" in Montenapoleone tra i turisti e i residenti, per i quali il Quadrilatero è da sempre parte del salotto buono in cui si rilassano passeggiando quando ne hanno la possibilità. E non basta farlo, bisogna documentarlo: quindi con i telefoni si riprende il tutto e poi si carica sui social.

Il video dell'ultima conquista è rimbalzato sui social ed è diventato virale, raggiungendo il fine ultimo desiderato dai "maranza". La ripresa è molto chiara, ci sono numerosi scooter in via Montenapoleone, circondati dai negozi del lusso. Uno dopo l'altro passano davanti all'obiettivo in impennata. Filano via tra scherzi e risate mentre uno di loro riprende il tutto. Guardano in camera soddisfatti della loro impresa, si sentono invincibili, padroni di quella città che vogliono sfregiare. A capodanno si sono presi piazza del Duomo, un'invasione nemmeno troppo pacifica, come hanno poi dimostrato poi le testimonianze, con bandiere e con canti contro l'Italia e contro la polizia, simbolo dello Stato.

"Non c'è neanche un italiano", dicono nei video che hanno diffuso sui social, ancora una volta a dimostrare la loro egemonia. Il Duomo, il Quadrilatero, chissà quale sarà la prossima terra di conquista. Puntano al cuore della città, ai luoghi più simbolici, quelli che i milanesi hanno sempre considerato luoghi sicuri, vere e proprie comfort zone dove rifugiarsi. Da parte del sindaco di Milano, Beppe Sala, per il momento non ci sono stati commenti su quanto sta accadendo in città. "È ancora a Milano?", si chiedono alcuni residenti che non percepiscono di essere adeguatamente tutelati dal primo cittadino. Nell'immaginario collettivo, Milano è il fulcro mondiale della moda e il Quadrilatero ne è la sua più alta espressione. Gran parte del turismo internazionale della città dipende da questo.

Se Milano perde anche la sua principale caratteristica attrattiva, cosa rimane? Coi social tutto arriva ovunque e l'immagine della metropoli, già fortemente compromessa dalla "fama" che hanno le sue stazioni della metropolitana a causa delle borseggiatrici, rischia di risentirne in maniera definitiva in un prossimo futuro. Nel frattempo i milanesi si chiedono se sono ancora in tempo per riprendersi la città.

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