Innocente ma in carcere per 32 anni. Risarcito l'ex pastore sardo

Lo Stato dovrà corrispondere all'ex pastore tornato in libertà 30mila euro di risarcimento

Innocente ma in carcere per 32 anni. Risarcito l'ex pastore sardo
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Innocente ma detenuto ingiustamente per ben 32 anni, un periodo di tempo infinitamente lungo quello vissuto da Beniamino Zuncheddu, l'ex pastore di Burcei, finito dietro le sbarre del carcere dopo aver ricevuto l'ergastolo per la strage di Sinnai avvenuta l'8 gennaio 1991. Anni durissimi, durante il quale Zuncheddu, che oggi ha 59 anni, non ha mai vacillato, continuando a professare la propria estraneità ai fatti di sangue per il quale fu condannato.

Tornato libero lo scorso 27 gennaio, quando è stato finalmente assolto con la sentenza di revisione, Zuncheddu vedrà presto arrivare anche un primo risarcimento da parte dello Stato per quanto subito. Il ricorso presentato dal ministero della Giustizia è infatti stato respinto dal tribunale di sorveglianza di Cagliari, che ha riconosciuto per l'ex pastore un risarcimento di 30.187 euro da parte dello Stato. Zuncheddu è stato detenuto in celle piccole e affollate, motivo per cui ha diritto a un indennizzo.

Il 4 aprile 2016, l'innocente, mediante i suoi avvocati, aveva inoltrato una richiesta di risarcimento per le condizioni in cui si trovava. Situazioni durissime che aveva dovuto sopportare sia nel carcere di Buoncammino (Cagliari), che nel frattempo è stato chiuso, che in quello di Badu 'e Carros (Nuoro). Il ministero della Giustizia non aveva riconosciuto le circostanze degradanti denunciate dal detenuto e dai suoi legali, per questo aveva presentato ricorso. Ricorso che è stato adesso respinto. I giudici del tribunale di sorveglianza di Cagliari, avvalendosi di quanto stabilito dalla Corte Europea per i diritti dell'uomo, che prevede una vivibilità fra i 3 e i 4 mq per ogni recluso, hanno respinto il ricorso, dando ragione all'ex pastore. Le celle erano piccole e affollate. "Una carcerazione inumana e degradante, in violazione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo", si legge nelle motivazioni, come riportato da Tgcom24.

Si attende adesso la scadenza dei canonici 90 giorni, al termine dei quali saranno depositate le motivazioni della sentenza di assoluzione della Corte d'appello di Roma. La data da ricordare è quella del 26 aprile 2024.

A quel punto ci saranno 45 giorni di tempo per una possibile impugnazione, e da giugno Beniamino Zuncheddu potrà presentare una seconda richiesta di risarcimento, non per le condizioni del carcere, ma per i 32 anni passati da recluso pur se innocente.

Intanto, grazie al pronunciamento dei giudici di Cagliari, Zuncheddu avrà diritto ai primi 30.187 euro, che potranno sicuramente aiutarlo a tornare in possesso della propria vita.

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