Julian Assange cittadino onorario di Roma, l'Assemblea capitolina dice sì

Julian Assange sarà cittadino onorario di Roma: la mozione è stata approvata dall'Assemblea capitolina e dovrà essere controfirmata dal sindaco. Anche Perugia, nelle scorse ore, aveva approvato un atto favorevole al riconoscimento del fondatore di Wikileaks come rifugiato politico

Julian Assange cittadino onorario di Roma, l'Assemblea capitolina dice sì
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Julian Assange sarà cittadino onorario di Roma. Lo ha deciso nelle scorse ore l'Assemblea capitolina, esprimendo 22 voti favorevoli su altrettanti votanti (a fronte di 34 consiglieri presenti) ed approvando la mozione presentata dall'ex-sindaco del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi. Una delibera che dà il via all'iter propedeutico al conferimento della cittadinanza onoraria all'attivista australiano e cofondatore dell’organizzazione WikiLeaks, attualmente detenuto. Non si tratta di un'iniziativa inedita in ambito italiano: la prima realtà comunale ad avviare un percorso del genere è stata Lucera (cittadina di 30mila abitanti in provincia di Foggia) seguita poi da Reggio Emilia e da Napoli. Si tratta però della prima volta che una proposta analoga viene approvata in una delle capitali europee.

La prudenza degli attivisti di "Free Assange Italia"

Una notizia che gli attivisti di "Free Assange Italia" hanno accolto positivamente. Pur precisando che l'iter burocratico non sia ancora concluso, in quanto è necessario il via libera della giunta comunale. "Il voto dell'aula, cioè del consiglio comunale, è un grande risultato - si legge in una nota pubblicata dal gruppo - attenzione, però. Dovrà essere controfirmato dal sindaco Gualtieri, altrimenti sarebbe solo una mozione approvata e chiusa in un cassetto". Negli Stati Uniti Assange è ricercato con un'accusa penale che includerebbe fino a 18 capi di imputazione e 175 anni di carcere, per aver diffuso centinaia di documenti militari statunitensi riservati e dispacci diplomatici relativi alle guerre in Afghanistan e Iraq. E la scorsa estate, i suoi familiari hanno incontrato Papa Francesco in Vaticano.

Il "caso" di Perugia e le perplessità del centrodestra

Poche ore prima del verdetto dell'Assemblea Romana, anche in consiglio comunale a Perugia si è discusso dell'attivista anglofono, sulla base della mozione dal titolo "sostegno al riconoscimento della libertà, della protezione e dello status di rifugiato politico a Julian Assange". Un atto approvato con 14 voti favorevoli, 9 contrari e 4 astenuti, a conferma di quanto l'argomento faccia discutere e si presti a più interpretazioni anche all'interno delle varie forze politiche, in tutta Italia. Nell'assemblea perugina infatti, solo la Lega si è detta pienamente favorevole alla proposta protocollata da 5 Stelle e Pd, in nome della "volontà di tutelare la libertà di informazione e il diritto di manifestare il proprio pensiero" (stando a quanto fatto sapere dal Comune sul proprio sito).

Forza Italia ha detto sì solo ad uno dei punti che componevano l'atto, ovvero quello che impegnava il sindaco e l'amministrazione comunale di centrodestra a farsi promotori di una campagna di sensibilizzazione in merito alle condizioni di detenzione di Assange.

Parere contrario emesso infine da Fratelli d'Italia, i cui esponenti hanno fatto notare come il codice penale prevede il reato di rivelazione di segreti di Stato. E che non si possa appoggiare chi viola la legge, a prescindere dai motivi.

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