Bambini vittime di attacchi. E ragazzini ebrei, studenti ebrei, sempre più spesso minacciati, bullizzati, insultati. È un segnale inquietante l’aggressione di Roma, dove un minore (8 anni) che indossava la kippah - il tradizionale copricapo ebraico - mentre era in pieno centro con la madre è stato avvicinato e colpito da un egiziano, titolare di una protezione internazionale in Italia, poi prontamente rintracciato e arrestato. Si è saputo ieri, anche se l’episodio risale a una settimana fa.
Un fatto scioccante, che sembra inserirsi in quello che appare come un macabro filone di azioni che, solo negli ultimi giorni, in Europa, ha fatto segnare l’uccisione di una bambina di 11 anni a Nieuwegein, in Olanda (arrestato un 30enne siriano) e l’attacco col coltello nel parco di Aschaffenburg, in Baviera, dove un afghano ha ucciso un bambino di 2 anni e un uomo intervenuto per salvare i piccoli di asilo nido, senza contare la strage di Southport, che ha sconvolto il Regno Unito a luglio quando un giovane di origini ruandesi ha accoltellato a morte tre bambine che stavano partecipando a una lezione di danza.
Una lunga sequenza di attentati, d’altra parte, ha visto bambini «occidentali» come vittime, e altri bimbi come «martiri» forzatamente arruolati dalle organizzazioni terroristiche, islamiste in particolare, in Medioriente e non solo.
E oggi, anche in Italia, le preoccupazioni si concentrano sui bambini ebrei, soprattutto dopo il 7 ottobre e la guerra. Già nell’ottobre del 2023 la Comunità ebraica di Milano ha scritto ai suoi aderenti, raccomandando di evitare segni di riconoscimento, coprire la kippah, uscire sempre in compagnia, non far salire i corrieri fino a casa. Le scuole ebraiche oggi sono accuratamente protette dalle forze dell’ordine. E nel mondo ebraico serpeggia l’inquietudine per il risveglio dell’odio antisemita, anche diretto verso i bambini, nonostante finora non fosse mai arrivato all’aggressione. «Nel 2024 e in anni precedenti - spiega Stefano Gatti, ricercatore dell’Osservatorio antisemitismo - abbiamo ricevuto segnalazioni di aggressioni verbali e fisiche (bullismo antisemita) da parte di giovani arabi nei confronti di studenti ebrei ed anche di "nazistelli" verso ebrei».
"Non posso che esprimere profonda tristezza e preoccupazione per quanto accaduto a Roma - commenta Ilan Boni, vicepresidente della Comunità ebraica di Milano -. È doloroso, da ebrei italiani, sentirci insicuri nelle città dove siamo nati, cresciuti e abbiamo contribuito alla vita culturale e sociale del nostro Paese". "Ma c’è un elemento nuovo e inquietante in questo episodio: la violenza contro un bambino di soli 8 anni, colpevole soltanto di indossare una kippah. Cosa sarebbe successo se non ci fosse stata la mamma con lui? Cosa sarebbe accaduto se i negozianti non fossero intervenuti? È un fatto di una gravità inaudita e senza precedenti e spero che per rendercene conto non serva una tragedia". "Penso che questo episodio debba essere un campanello d’allarme per tutti gli italiani - conclude -.
La violenza e l’odio non colpiscono solo noi, ma minano la sicurezza e i valori di ogni cittadino, adulto o bambino che sia. Penso sia tempo che tutti insieme, come italiani, ci opponiamo fermamente a queste derive per costruire un futuro di rispetto e convivenza pacifica".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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