
Profonda commozione a Terni per l'ultimo saluto a Ilaria Sula, la 22enne uccisa pochi giorni fa a Roma dall’ex fidanzato, il filippino Mark Samson. Un gruppo di ultras della Ternana ha esposto uno striscione fuori dalla chiesa, con la scritta "Per Ilaria e per tutte le altre vittime: basta violenza sulle donne".
Il corteo funebre, a cui hanno partecipato circa tremila persone, è iniziato dalla casa della famiglia della ragazza, nel viale dello Stadio, fino al cimitero comunale. Coperta di rose bianche e rosse, la bara di Ilaria è stata accompagnata da un lungo applauso delle diverse centinaia di persone arrivate per salutare Ilaria. Dietro al carro funebre la madre, il padre e il fratello. Fiori, cartelli e striscioni circondano la casa della famiglia. Su altri striscionie cartelli si legge: ''Non vogliamo perdere un'altra sorella'', ''Rumore dopo il silenzio, era una figlia, sorella, cugina, zia, non un'altra'', ''Se domani tocca a me distruggi tutto, voglio essere l'ultima. Ai tuoi occhi azzurri, al tuo sorriso. Ila per sempre''.
Al corteo presenti anche le istituzioni, con tre gonfaloni, quelli del comune e della Provincia di Terni e quello di Capranica Prenestina, luogo dove, in fondo a un dirupo, è stato ritrovato il corpo della ragazza, chiuso in una valigia. Forte commozione quando la madre di Ilaria, durante il corteo, ha accusato un malore in strada, subito sostenuta dai familiari che l'hanno accompagnata a casa.
In carcere per l'omicidio di Ilaria c'è il suo ex fidanzato, Mark Antony Samson, accusato di omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e di cadavere. Il ragazzo l'avrebbe uccisa nel suo appartamento nel quartiere africano a Roma con tre coltellate al collo. Sua madre, come riferito dall'avvocato Fabrizio Gallo, è stata indagata per occultamento di cadavere.
Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, dopo la preghiera dell’Imam davanti alla bara bianca di Ilaria ha pronunciato alcune parole: "Ergastolo. Non voglio nemmeno immaginare il dolore della famiglia di questa ragazza, vittima dell’ennesimo femminicidio per mano di un diavolo, un uomo indegno di essere chiamato così.
Speriamo che la giustizia, per una volta, non usi la parola perdono ed errore. Sono vicino alla famiglia. Ringrazio la comunità musulmana e quella albanese per la dignità con cui vivono questo momento estremamente difficile e inaspettato", ha detto prima dell’ingresso del feretro nel cimitero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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