Tredici studenti sono indagati dalla Procura di Pisa per manifestazione pro Palestina illegale, violenza e resistenza a pubblico ufficiale dopo gli scontri con le forze dell’ordine del 23 febbraio scorso, che vede sotto accusa anche dieci poliziotti.
In questi mesi lo Sco e la Digos hanno analizzato una serie di immagini e video, sia quelli della polizia sia quelli pubblicati in rete, scovando cinque manifestanti che, secondo la Procura e le indagini dei carabinieri, avrebbero «promosso una manifestazione pubblica senza aver preavvisato l’autorità di Ps» e senza dare «alcuna indicazione sulle modalità di svolgimento», disobbedendo così alle «disposizioni impartite dal dirigente del servizio di ordine pubblico».
Per altri otto manifestanti - che secondo quanto risulta al Giornale saranno sentiti nei prossimi giorni - sono indagati per violenza e resistenza a pubblico ufficiale, «per essersi opposti agli operatori della Polizia, spingendoli e colpendoli nel tentativo di forzare il dispositivo di sicurezza», con offese all’onore e al decoro dei poliziotti, oggetti di insulti e sputi.
Sulla vicenda degli scontri di Pisa era intervenuto anche il capo dello Stato Sergio Mattarella («I manganelli sui ragazzi rappresentano un fallimento», il suo affondo), la sinistra aveva strumentalizzato il suo discorso sulla poca autorevolezza delle forze dell’ordine che non avrebbe tutelato «la libertà di manifestare pubblicamente opinioni» e aveva cavalcato la notizia delle indagini aperte sui poliziotti coinvolti per «eccesso colposo di legittima difesa e lesioni lievi colpose», che si erano peraltro autoidentificati in Procura.
Secondo quanto trapela, alcuni manifestanti potrebbero fornire delle immagini che dimostrerebbero la loro estraneità all’aggressione dei poliziotti, iniziata senza avvisaglie e durata circa tre minuti.
Qualche giorno dopo gli scontri aveva fatto rumore lo spostamento ad altro incarico della funzionaria di Polizia a capo del Reparto mobile di Firenze, che aveva fornisce squadre anche alla Questura di Pisa per l’ordine pubblico. «Era deciso da tempo», fu la versione ufficiale. Due mesi dopo anche il Questore di Pisa venne trasferito alla La Spezia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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