Servirà del tempo a Roberto Baggio per smaltire la rabbia e la frustrazione per quanto accaduto la sera di giovedì, quando un gruppo di malviventi ha fatto irruzione nella sua villa nel vicentino, tenendo in ostaggio lui e la sua famiglia per circa 40 minuti. Un incubo che l'ex Pallone d'Oro non avrebbe mai pensato di vivere e che ha inevitabilmente lasciato strascichi emotivi, oltre che fisici. Infatti, non appena sono entrati nella villa, i malviventi hanno colpito il Divin Codino sulla fronte con il calcio della pistola. Un trauma che ha richiesto alcuni punti di sutura per essere chiuso.
"Io ho reagito istintivamente perché ho visto la mia famiglia in pericolo e mi è venuto da difenderla", ha detto il calciatore agli inquirenti che indagano sulla vicenda. L'ex calciatore ha reagito come avrebbe fatto qualunque altra persona davanti a una simile situazione, ma ha avuto la peggio. "Quando mi ha dato il colpo mi sono sentito impotente… Per fortuna a livello fisico ho rimediato solamente alcuni punti di sutura e qualche livido, oltre alla grande paura e allo spavento per quanto accaduto. Ma è qualcosa che occorre superare. Mi rimane tanta rabbia", ha detto ancora. Una rabbia che servirà del tempo per smaltire. Quando si subisce un simile assalto ci si sente violati e indifesi, perché il proprio nido è stato profanato e la famiglia messa in pericolo.
Baggio è stato sfortunato, perché la sua casa dispone di un avanzato sistema di allarme che, però, ha subito dei danni a causa delle fortissime piogge che si sono abbattute sul Veneto nei giorni scorsi. E poi, come è stato sottolineato, i malviventi hanno agito di giorno, con la luce, quando purtroppo i sistemi di foto-rilevamento sono meno sensibili. L'ex calciatore ci porrà rimedio, non v'è dubbio, ma intanto qualcuno ne ha approfittato. "È stata una intrusione in orario diurno, altrimenti non sarebbe stata possibile, i sistemi di protezione della villa sono ultrasofisticati", ha spiegato il manager, Vittorio Petrone, che ha fornito anche qualche elemento in più sull'assalto: "È arrivato un commando ben preparato e attrezzato, erano mascherati e portavano dei guanti neri.
Parliamo di gente che aveva ben studiato la cosa". E ciò non stupisce, visto che la zona, da almeno due decenni, è nel mirino di bande professioniste di ladri, solitamente provenienti dall'Europa orientale. Esperti del crimine che non lasciano nulla al caso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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