Nel 2023 i flussi migratori nei Paesi Ocse hanno raggiunto livelli mai visti prima, con 6,5 milioni di nuovi immigrati permanenti (a fronte dei 6,1 milioni nell'anno precedente. "Numeri record, ma non fuori controllo", dice l'Organizzazione. In Italia, in particolare, sono diminuiti gli ingressi ma al contempo sono cresciute a dismisura le richieste d'asilo. Lo evidenzia il nuovo rapporto International Migration Outlook 2024 dell'Ocse stessa, con dati che testimoniano l'enorme portata dei fenomeni migratori e la necessità di strategie politiche in grado di gestirli adeguatamente.
All'interno del contesto generale, nel quale circa un terzo dei 38 Paesi Ocse ha conosciuto livelli di immigrazione record nel 2023, l'Italia ha registrato un rallentamento nei flussi: i migranti permanenti sul nostro territorio sono scesi dell'11,6%. Allo stesso tempo, però le richieste di asilo sono aumentate quasi del 70% e così l'Italia è diventata la quarta destinazione principale tra i Paesi europei dell'Ocse e la settima complessivamente in ambito Ocse. Con 130mila nuove richieste, il nostro Paese ha superato il suo record precedente del 2017 (126mila). Il più recente report documenta come i richiedenti arrivino principalmente da Bangladesh (23mila +59%), Egitto (18mila +106%) e Pakistan (16mila +47%). Delle 46mila domande valutate, il 48% è stato positivo.
Alla luce di questi dati, appare dunque corretto l'approccio alla materia da parte del Viminale, soprattutto in riferimento alla necessità di "creare un effetto di deterrenza sulle pretestuose richieste di asilo e sui ricorsi". Questo, anche attraverso procedure di espulsioni più celeri. "Oggi molti di quelli che arrivano immaginano che le attuali norme sul diritto d'asilo gli permetteranno di rimanere sul territorio europeo per molto tempo. Non dovrà essere più così", aveva il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, in un'intervista a Il Giornale. Gli abusi - aveva aggiunto - "mortificano il diritto di asilo, che è un grande principio di civiltà e che noi vogliamo difendere e impedire che sia trasformato in uno stratagemma".
Nel 2022 - puntualizza l'Ocse nel suo nuovo report - l'Italia ha accolto 235mila nuovi immigrati di lungo termine o permanenti, 15% in più rispetto al 2021. Questo dato include 21% di immigrati ammessi per titolo di libera circolazione, 24% per lavoro, 52% per motivi famigliari e 2% per motivi umanitari. Sempre in Italia, sono stati circa 25mila i permessi di soggiorno attribuiti a studenti in mobilità internazionale nell'insegnamento superiore e 7.600 a lavoratori migranti temporanei e stagionali (escluse le migrazioni intra-Ue).
In Italia, rileva ancora il rapporto, il 38% delle persone senza dimora nel 2023 non aveva la cittadinanza italiana.I livelli di occupazione della popolazione immigrata nei Paesi Ocse hanno raggiunto livelli significativi: 71,8% nel 2023. Sempre a livello generale, il tasso di disoccupazione è sceso al 7,3%.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.