Il fenomeno migratorio ha assunto i caratteri dell'emergenza. Lo dimostrano i numeri degli sbarchi nel nostro Paese ma anche gli attraversamenti delle frontiere di terra, nel nord-est del Paese. Al 31 agosto, infatti, sono stati 114.526 gli stranieri irregolari che sono sbarcati nel Paese, considerando i dati forniti dalle tabelle ufficiali del ministero dell'Interno nella sua dashboard aggiornata su base quotidiana. Un anno fa, nello stesso periodo, erano stati poco più di 58mila i migranti sbarcati, poco meno della metà rispetto a quelli del 2023, segno evidente che qualcosa dall'altra parte del Mediterraneo sia cambiata.
L'aumento dei flussi nel Mediterraneo è stato certificato anche da Frontex, che ha registrato numeri più che raddoppiati rispetto al periodo precedente. Si parla, infatti, di 89.034 migranti che dall'inizio dell'anno hanno attraversato il Mediterraneo centrale, il 115% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Sono numeri che non stupiscono, visto l'incremento di partenze da Sfax in direzione di Lampedusa: la Tunisia ha preso il posto della Libia come hub dei migranti subsahariani e qui si concentra gran parte del bacino di irregolari che prima o poi trova il modo per arrivare il Italia.
Anche per questo motivo l'Italia e l'Europa stanno lavorando per stringere un accorto efficace con il Paese di Kais Saied, unica via al momento percorribile per fermare le partenze e, quindi, ridurre il numero di morti in mare e di immigrati irregolari in Italia, ma non solo. Anche la Tunisia, infatti, vive un momento di grande difficoltà a causa del numero enorme di stranieri senza documenti che transitano nel Paese e lì permangono prima di tentare la traversata verso l'Italia. Studiare un sistema di stop per le partenze efficace è anche uno strumento di deterrenza per evitare che altri tentino la medesima strada.
Stando a quanto rilevato da Frontex, questa è l'unica rotta che ha subito un incremento di passaggi rispetto a tutte le altre che, invece, sembra abbiano subito una decrescita importante. Infatti, il totale di attraversamenti registrato nei primi sette mesi dell'anno è di 176.100, il 13% in meno rispetto allo stesso periodo del 2022.
Il calo maggiore nel numero di intercettazioni è stato registrato nel Mediterraneo orientale, dove tra gennaio e luglio di quest'anno ci sono stati 17.054 rilevamenti, ossia il 29% in meno rispetto allo scorso anno, e nei Balcani occidentali, regione dove sono stati segnalati il 26% in meno di casi rispetto allo scorso anno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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