Montezemolo, sparito tesoro da 50 milioni di euro. E lui fa causa a due broker

L'ex presidente della Ferrari chiede un maxi risarcimento di 50 milioni di euro dopo l'investimento andato male. Nel mirino i "consigli sbagliati" di due consulenti finanziari italiani che operano in Svizzera

Montezemolo, sparito tesoro da 50 milioni di euro. E lui fa causa a due broker
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Un flop finanziario, una richiesta di risarcimento danni per ben 50 milioni di euro e una denuncia a due broker italiani, accusati di aver dispensato consigli economici totalmente sbagliati. Sono questi i tre punti fermi di una storia che comincia nel lontano 2016 ma che nelle ultime ora ha subito un’accelerazione improvvisa. Il protagonista è Luca Cordero di Montezemolo. L’ex presidente della Ferrari chiede un maxi risarcimento per un investimento finanziario andato male.

La richiesta di Montezemolo

L’ex numero uno di Fiat, Maserati e Alitalia ha deciso di fare causa a due broker italiani che vivono in Svizzera. I due consulenti sono Federico Faleschini e Daniele Migani. Il primo è il titolare della Logic Holding, con uffici nel canton Zugo. Il secondo è a capo della londinese Xy Uk e della Twinkle Capital. Quest’ultima con sede a Zugo e gestita da entrambi i broker. La loro colpa? È presto detta: Montezemolo, stando al portale elvetico Gotham City, specializzato in articoli sulla criminalità economica, avrebbe perso proprio 50 milioni, proprio seguendo i consigli dei due broker accusati.

Insomma, secondo l’accusa, sarebbero i due consiglieri ad avere spinto per un investimento finanziario, rivelatosi poi completamente fallimentare. La perdita, giova ricordarlo, sarebbe inferiore ai 50 milioni di euro richiesti come risarcimento. La cifra richiesta da Montezemolo stesso e dalla sua famiglia, in realtà, avrebbe più un valore simbolico quale risarcimento danni che un effettivo riscontro economico. La sostanza, però, non cambia: una causa tra le due parti è già in corso presso la England and Wales High Court di Londra.

Il flop finanziario

E questa pare essere solo l’ultima puntata di una saga che comincia addirittura nel 2016, ormai otto anni fa. La Globinvestment Limited (Gig) gestita dal figlio Matteo Cordero di Montezemolo investe nel fondo lussemburghese Skew Base Fund. Da qui, a poco a poco, cominciano le prime “piccole” problematiche. A partire dal marzo 2020, infatti, il fondo comincia a subire perdite sui mercati finché alcune sue parti non vengono liquidate. Ma l’accusa ai due broker arriva solo dopo. Faleschini e Migani, secondo l’accusa dell’ex presidente di Confindustria, presentatisi come consulenti indipendenti, si scopre che in realtà avevano partecipato alla costituzione dello Skew Base Fund, e che lo avevano consigliato anche ad altri clienti. Una sorta di conflitto d’interessi economico che avrebbe spinto Montezemolo e soci a trascinare in tribunale i due consulenti finanziari.

Intanto la giudice inglese Sara Cockerill ha confermato l’impostazione dell’accusa. Mentre in Svizzera un’istruttoria penale ha stabilito che tanto Faleschini quanto Migani si sono resi responsabili di “presunto comportamento criminale”.

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