Con la luce del giorno, dopo aver rimosso la carcassa del bus elettrico che cadendo ha preso fuoco, è tempo di iniziare a cercare di capire come si sia potuta sviluppare una simile tragedia. Le immagini che arrivano da Mestre sono agghiaccianti, gli stessi soccorritori parlano di "scene apocalittiche" alle quali mai avevano assistito. Le vittime sono 21, i feriti 15 e non tutti sono stati ancora riconosciuti. Una telecamera di sorveglianza avrebbe ripreso l'intera sequenza prima del tragico volo di una decina di metri: "Si vede il pullman, un mezzo molto pesante perché elettrico poco prima di cadere dal cavalcavia. Il mezzo arriva, rallenta, frena. È quasi fermo quando sfonda il guard rail".
Così spiega la dinamica di quanto accaduto Massimo Fiorese, amministratore delegato de La Linea, società proprietaria dell'autobus. Ma segni di frenata non ce ne sono sull'asfalto, forse proprio perché la velocità del mezzo era bassa e l'autista non ha inchiodato, lasciando i segni degli pneumatici sul selciato. Ma ora nel mirino c'è proprio quel dispositivo di sicurezza che, stando proprio alle ipotesi di Fiorese, non sarebbe stato adeguato. "Le immagini dei filmati che abbiamo visto mostrano il pullman che si appoggia al guardrail che è quasi una ringhiera", spiega il manager. L'autobus coinvolto nell'incidente, proprio perché elettrico e alimentato a batterie, ha un peso superiore rispetto a un mezzo tradizionale, che si avvicina alle 13 tonnellate.
Ora bisognerà accertare se l'autista sia stato vittima di un colpo di sonno o da un malore, ma nel frattempo sono già state acquisite le due scatole nere del bus. Ma il guard rail è finito al centro dell'attenzione, perché, come spiega anche l'avvocato Domenico Musicco, presidente della onlus "Associazione Vittime Incidenti Stradali sul Lavoro e Malasanità", quel dispositivo "a prima vista appare di tipo 'vecchio' e comunque totalmente inidoneo a garantire la sicurezza su un tratto di strada pericoloso come quello". Il ministro Matteo Salvini, ospite dell'evento per i 20 anni di Sky, ha dichiarato: "Non è un problema di guardrail".
L'assessore comunale ai trasporti, Renato Boraso, ha spiegato che "nel progetto da oltre 6 milioni di euro di rifacimento del cavalcavia erano compresi anche un nuovo guard rail e la modifica del parapetto".
Lo stesso assessore, in una successiva intervista all'Adkronos avanza un'ipotesi: "O è un malore o è una dinamica legata al momento di grande traffico". Infatti, dice Boraso, dalle immagini si noterebbe che "era un momento di grandissimo traffico". Ma tutto ora dovrà essere chiarito dalla procura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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