Il padre del runner sbranato dall'orsa: "Non uccidete Jj4"

Carlo Papi, padre del runner ucciso dall'orsa Jj4 ha ufficialmente chiesto di non abbattere l'animale che ha aggredito il figlio. L'uomo non cerca vendette simboliche, ma i responsabili che hanno reso possibile questa immane tragedia

Il padre del runner sbranato dall'orsa: "Non uccidete Jj4"

Nonostante l’enorme dolore, Carlo Papi, padre di Andrea, il runner aggredito lo scorso cinque aprile dall’orsa Jj4 ha chiesto formalmente di non uccidere l’animale. Papi ha più volte dichiarato che l’abbattimento del grosso mammifero non restituirà a lui e a sua moglie l'amato figlio. "È troppo comodo - ha detto il padre di della vittima - tentare di chiudere la questione eliminando l’animale". Intanto Jj4 è stata catturata dopo diversi giorni di ricerche. In questo momento si trova al Casteller in attesa della sentenza del Tar che deciderà il suo futuro prevista per l’undici maggio.

Le parole del papà del runner

Carlo Papi, intervistato oggi dal giornale Repubblica, si aspetta che i responsabili si prendano le proprie responsabilità. "Qualcuno - inizia Papi- deve avere il coraggio di assumersi la responsabilità della morte di Andrea. A costo di fare un passo indietro rispetto al ruolo pubblico che ricopre". L’uomo sembra puntare il dito contro il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti. "Quella di nostro figlio - continua l’uomo - non è stata una morte naturale. Nessuno si è ancora fatto vivo per chiederci scusa, per spiegarci le cause che hanno contribuito a creare le condizioni di questa tragedia. Confidiamo nella Procura di Trento e nei nostri avvocati: il governo attuale della Provincia, come quelli che l’hanno preceduto, hanno il dovere di chiarire, assieme allo Stato, se è stato fatto il possibile per garantire la sicurezza".

orsa

Nessuno voleva la reintroduzione degli orsi

Secondo il signor Papi la morte di suo figlio si poteva evitare. L’uomo addossa la colpa dell’aggressione alle istituzioni locali, colpevoli di non aver fatto nulla per spiegare alla gente: come prevenire gli incontri con questi pericolosi animali, quali zone non frequentare e - soprattutto - come reagire a un attacco. "Hanno lasciato tutti ignoranti e tranquilli - ha detto affranto il padre del runner aggredito dall’animale - senza nemmeno installare i cassonetti anti-orso in tutti i paesi a rischio". Per il padre di Andrea nessun politico in Trentino ha mai chiesto ai cittadini se condividevano la reintroduzione degli orsi in natura.

"No all'abbattimento di Jj4"

Sull’abbattimento di Jj4 l’uomo è stato chiarissimo: "Le vendette simboliche - conclude l'uomo - non ci interessano, la colpa della tragedia non può essere circoscritta a un’orsa.

Ucciderla non significa fare giustizia. Pretendiamo un’assunzione morale di responsabilità da parte di chi per quasi un quarto di secolo ha gestito gli orsi in Trentino, spingendo tutti nel disastro a cui assistiamo".

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