Agenti di polizia come bersagli, privati di ogni autorità, costretti a difendersi (ma non troppo) per evitare di far male ai violenti. È questo il riassunto delle ultime 24 ore di scontri nel Paese, tra Bologna e Catania, ma può anche essere il riassunto degli ultimi mesi vissuti per strada dagli agenti impegnati nelle manifestazioni e nei servizi di pubblica sicurezza. A Bologna, ieri, il bilancio è stato pesantissimo. Undici agenti sono rimasti feriti negli scontri con gli attivisti di Ecoresistenza, la costola "verde" di Cambiare rotta, collettivo comunista noto già per gli scontri nelle manifestazioni pro-Palestina, che protestavano per l'abbattimento degli alberi nel parco Don Bosco di Bologna. Proprio sui fatti di Bologna, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha voluto esprimere gratitudine: "Pur a fronte di una situazione molto complessa i nostri ragazzi hanno saputo gestire con grande equilibrio e professionalità l’inqualificabile violenza dei manifestanti".
Anche il Questore di Bologna, Antonio Sbordone, ieri ha espresso gratitudine a tutti gli operatori delle varie Forze di Polizia per la professionalità e la compostezza dimostrate nel corso del servizio di ordine pubblico. Durante gli scontri gli agenti hanno portato giù gli ambientalisti dagli alberi e, di tutta risposta, gli estremisti green hanno lanciato oggetti verso gli agenti, tra cui grossi rami e bastoni. Non paghi, hanno cercato di ostacolare gli operatori di una volante, con l’intenzione di impedire di condurre in Questura uno dei fermati. Quest'oggi, la questura ha fatto sapere che la Digos sta approfondendo la posizione di almeno 20 manifestanti identificati nella mattina di ieri che, "a vario titolo, appaiono coinvolti in violazione di norme a tutela dell'ordine pubblico".
Tanta al rabbia dei sindacati di polizia davanti all'ennesima giornata di scontri. "Quanto avvenuto a Bologna si può descrivere solo con la parola: follia. Poliziotti che devono intervenire per sedare una folla inferocita in un cantiere pubblico per il taglio di alberi e che ne escono con feriti", è il commento di Valter Mazzetti, segretario generale del sindacato Fsp della Polizia di Stato. "È quasi surreale, ma invece è la tristissima realtà di un Paese in cui aggredire gli operatori in divisa è considerato l’assoluta normalità", ha aggiunto. Stessa rabbia da parte di Domenico Pianese, segretario generale del sindacato Coisp della Polizia di Stato: "È inconcepibile che, ancora una volta, siano i poliziotti a pagarne le spese, ed è drammatico notare il modo in cui ormai venga considerato un comportamento socialmente accettato quello di scagliarsi contro un agente in servizio". Dello stesso tenore le parole di Stefano Paoloni, segretario generale del sindacato Sap della Polizia di Stato, che ha voluto ribadire che "la violenza non è mai giustificata e non esistono idee o valori che legittimino l’aggressione agli operatori delle forze dell’ordine".
Ma solo poche ore dopo, altri eventi violenti si sono registrati a Catania dove, durante un controllo in una sala giochi del quartiere di San Cristoforo, alcuni residenti, tra cui numerose donne, hanno accerchiato, spintonato e aggredito a calci e pugni alcuni agenti di polizia. L'obiettivo era intralciare il lavoro dei poliziotti, impegnati nella cattura di un uomo che stava tentanto la fuga. Gli agenti sono stati costretti a utilizzare gli spray urticanti per disperdere la folla e hanno dovuto chiedere l'aiuto in supporto di Esercito e Carabinieri per riportare la calma.
Il bilancio è stato di cinque poliziotti che hanno dovuto far ricorso alle cure del Pronto Soccorso dell'ospedale Garibaldi Centro. "È inaccettabile, chiediamo una risposta decisa e determinata", ha dichiarato il segretario generale aggiunto del SAP, Giuseppe Coco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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