Pugni, pietre in faccia e truce violenza: baby-gang di stranieri terrorizza i residenti

Tre aggressioni in 4 giorni sulla costa marchigiana: è allarme baby-gang di stranieri nelle città. Ai tre ragazzini colpiti dai coetanei magrebini in totale sono stati dati 46 giorni di prognosi

Pugni, pietre in faccia e truce violenza: baby-gang di stranieri terrorizza i residenti
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Le bande di stranieri hanno preso il sopravvento in molte città del nostro Paese, dove esiste un serio problema sicurezza. A destare maggiore preoccupazione sono le baby-gang, gruppi formati da giovani immigrati o di seconda generazione che fanno branco e il cui unico scopo sembra essere diventato quello di terrorizzare i cittadini. Dietro, in realtà, c'è un concetto ben più strutturato e pericoloso, che è quello del dominio territoriale, voler dimostrare di avere il controllo e di poter sovrastare gli italiani. Tra i casi più eclatanti, che esulano dalle grandi città, si registrano le aggressioni sulla costa marchigiana, nello specifico tra Porto Recanati e Civitanova.

In una manciata di giorni sono state tre le gravi aggressioni conclamate, a cui si aggiungono le micro-aggressioni di ogni giorno che non vengono denunciate. Le riferisce il Corriere Adriatico, ponendo l'accendo sull'ultima in ordine temporale ai danni di un 14enne avvenuta ieri pomeriggio, martedì 11 marzo. Poco dopo le 18, il ragazzino stava passeggiando con alcune amiche sul lungomare di Porto Recanati, quando è stato avvicinato da un gruppo di magrebini. Hanno iniziato a spintonarlo violentemente e poi gli hanno sferrato alcuni pugni dritti sul volto.

Le tre coetanee che si trovavano con lui non sono state toccate ma lui è stato massacrato di colpi. Erano in 6 o in 7, avevano tra i 16 e i 17 anni, e hanno riversato sul 14enne tutta la loro violenza. Lui a un certo punto è riuscito a svicolarsi e a scappare, mentre correva ha avuto l'intuizione di dirigersi verso la vicina caserma dei carabinieri, dove è stato. Viste le condizioni, i militari hanno allertato il 118 e l'ospedale di Civitanova, viste le condizioni, gli ha dato 8 giorni di prognosi. Le indagini sono in corso, sia partendo dalla testimonianza della vittima che dalla visione delle telecamere di sorveglianza.

Domenica 9 marzo, invece, un 15enne italiano è stato preso brutalmente a pugni in faccia da un tunisino e le ferite e le tumefazioni in questo caso sono state talmente gravi da portare l'ospedale a dare 30 giorni di prognosi al minore. Pare che dietro ci sia una questione sentimentale, perché la vittima sarebbe uscita con una ragazzina che alcuni mesi prima vedeva l'aggressore. "Se lo dici a qualcuno ti accoltello", avrebbe detto il tunisino, anche lui minorenne, alla sua vittima dopo averla massacrata di botte. Lo stesso tunisino, come sta emergendo dalle indagini e dai racconti che iniziano a circolare a Civitanova, sarebbe stato responsabile di altre due aggressioni simili a fine 2024.

E poi c'è l'aggressione di sabato 8 marzo ancora a Porto Recanati, dove un 15enne di Osimo è stato aggredito da un coetaneo tunisino, probabilmente ubriaco, che gli ha scagliato addosso una pietra, colpendolo in pieno volto. Anche per lui i medici hanno stabilito una prognosi di 8 giorni per le tumefazioni. "Vengo avvicinato da un gruppo di quattro ragazzi, probabilmente coetanei miei. Uno di loro conosceva una mia amica, si erano conosciuti qualche sera prima in discoteca", ha spiegato la vittima al Corriere Adriatico. "Mi hanno convinto ad andare in un vicolo adiacente alla farmacia nei pressi della piazzetta", continua il giovane e lì è avvenuta l'aggressione.

È riuscito a scappare ma dopo pochi metri, entrato in una gelateria, ha perso i sensi. La paura è tanta, i ragazzini hanno paura di uscire e di incontrare queste bande e il rischio è quello che si organizzino ronde di desistenza per contrastare la deriva.

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