"Rischio rilevante". Lo studio del 2022 sull'impianto di Calenzano

Esistono dei fattori di rischio molto importanti sull'impianto vicino a Firenze, teatro oggi di un grave incidente su una linea di carico

L'incendio nell'impianto Eni visto dalle aziende vicine
L'incendio nell'impianto Eni visto dalle aziende vicine
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L'esplosione nell'impianto di stoccaggio Eni di Calenzano ha mietuto vittime e feriti. L'incidente, come spiegato da Eni, è avvenuto nella zona delle pensiline sulla linea di carico e non ha interessato il parco dei silo di stoccaggio, che avrebbero causato danni ancora più ingenti. In attesa di scoprire le cause dell'esplosione, che potranno essere accertate solo in un secondo momento, gli operatori lavorano alacremente per soccorrere quanti sono stati coinvolti. Negli anni precedenti, nel 2020 e nel 2022, il Comune di Calenzano aveva commissionato degli studi di tecnici per la valutazione dei rischi rilevanti sul proprio territorio e tra le potenziali cause di questo rischio era stato messo in evidenza proprio l'impianto Eni teatro dell'incidente odierno.

Tra le principali criticità che sono state segnalate c'è la vicinanza di infrastrutture chiave come la ferrovia e l'autostrada (entrambe chiuse da questa mattina nella zona interessata). Ci sono anche due centri commerciali che insistono nella zona di rischio, e che per fortuna oggi non sono stati coinvolti nell'incidente, le cui conseguenze sono state meno gravi di quanto sarebbero potute essere se non si fossero circoscritte le fiamme al solo impianto di carico. C'è, poi, da considerare l'urbanizzazione dell'area, piuttosto alta, che aumenta il rischio in caso di grave incidente. Nel rapporto viene anche sottolineato che nei pressi dell'impianto Eni scorrono due corsi d'acqua, il Garrille e il Marina, di cui il primo proprio adiacente ai confini dello stabilimento, il che aumenta esponenzialmente il rischio di contaminazione delle acque in caso di incidente.

Proprio in casi di emergenza come quello che è stato registrato oggi, sono state detrminate tre zone di rischio, di cui la rossa all'interno di un raggio di 80 metri dal punto dell'evento,all'interno della quale possono operare solamente i vigili del fuoco. Chi si trovasse in questa zona nel momento dell'evento sarebbe a rischio letalità elevato. È la zona di "sicuro impatto", che si differenza dalla "zona di danno", cosiddetta arancione, che ha un raggio di 130 metri dall'evento. In questa zona devono attendersi effetti sanitari irreversibili e non vi insistono edifici residenziali ma è interessata dal passaggio della ferrovia della linea Bologna-Firenze.

La zona d'impatto gialla, definita "di attenzione", in relazione alla soglia di pericolo può potenzialmente causare danni reversibili anche in soggetti fragili e comprende un'area di 200 metri di raggio a partire dalla zona dell'evento.

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