Costretto a restare a terra per via del respiratore che deve a utilizzare a causa della sua disabilità, essendo affetto da Sla: a denunciare la traumatica esperienza con Ryanair è Daniele Rinaldo, ingegnere che ha progettato le barriere create per proteggere la Basilica di San Marco a Venezia dall'acqua alta.
Le denuncia
L'episodio si è verificato nella giornata dello scorso lunedì 21 agosto, quando Rinaldo si preparava per salire a bordo del volo Cagliari-Venezia su un vettore della compagnia low cost irlandese. Dopo una lunga quanto inaspettata attesa, tuttavia, all'ingegnere è stato negato il permesso di salire a bordo per via del respiratore che è costretto a utilizzare a causa della sua disabilità. Una situazione inaccettabile, che ha spinto Rinaldo a scegliere di raccontare la sua vicenda e di contattare l'Enac.
"Scrivo la presente per rendere pubblica una vicenda molto spiacevole, che mi ha visto involontario protagonista di una vera e propria discriminazione, in quanto disabile, da parte di Ryanair", spiega l'ingegnere, come riportato da Il Corriere del Veneto."Sono malato di Sla, ma nonostante questo, da buon ex rugbista, continuo a lavorare e a cercare di vivere una vita (per quanto possibile) normale, viaggiando abbastanza spesso", precisa. E questo nonostante che sia costretto a muoversi in carrozzina e a usare un respiratore.
Ciò che sorprende l'ingegnere è il fatto che aveva raggiunto Tel Aviv a maggio e la Sardegna a fine luglio in entrambe le occasioni con vettori Ryanair, senza aver mai incontrato alcun problema."Nel sito dell’Enac, alla voce 'Articoli vietati in cabina', non ho trovato traccia di questo tipo di dispositivo", scrive Rinaldo riferendosi al suo respiratore, " io ho poi esibito dichiarazione del mio medico curante della necessità di utilizzare un tale supporto alla respirazione". Tutto inutile, dato che nonostante ciò, alla fine, non gli è stato possibile salire a bordo del velivolo della compagnia aerea irlandese. "Non solo, oltre ad avermi fatto attendere ore, non ho poi ricevuto alcun tipo di assistenza, né sono stato riprotetto su altri voli", ci tiene a precisare.
La replica di Ryanair
La compagnia aerea nega ogni responsabilità e fornisce la sua versione dei fatti. "Al passeggero", scrive in una nota l'azienda, "non è stato 'negato l’imbarco' dagli agenti dell’aeroporto di Cagliari a causa del suo 'respiratore'". "In conformità con i nostri Termini e Condizioni, quelle macchine possono essere trasportate a bordo ma non è consentito utilizzarle", prosegue il comunicato. "Poiché il passeggero intendeva farlo, non ha potuto viaggiare e gli è stata offerta una riprotezione gratuita sul primo volo disponibile da Cagliari a Venezia il giorno successivo, che ha rifiutato".
"Discriminazione"
L'ingegnere racconta di esser stato costretto a sborsare 600 euro per ritornare a casa con un volo Ita, che prevedeva, peraltro, le difficoltà di effettuare lo scalo a Roma."Ritengo che questa sia a tutti gli effetti una insopportabile discriminazione in quanto disabile, forse legata a una situazione di overbooking", accusa Rinaldo, "sacrificando così una persona per cui c’era una parvenza di motivazione". "Da una semplice ricerca su Google ho trovato un simile caso", aggiunge,"verificatosi l’anno scorso sempre con loro: magari i disabili non sono graditi a bordo da Ryanair".
La speranzaè che la sua denuncia all'Enac possa fare arrivare una sanzione alla compagnia, anche se "nessuno mi risarcirà per l’umiliazione subita e per i disagi fisici e psicologici miei e di chi mi accompagnava: la mia speranza è che non abbiano a ripetersi episodi di questo tipo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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