Il saluto fascista dei "democratici"

Caro Nunzio, la sentenza della Corte di Cassazione fa finalmente chiarezza riguardo un gigantesco equivoco che pure si era imposto nella mentalità collettiva di sinistra e che considerava un delitto una maniera di salutare che risale all'epoca romana, ossia il saluto romano, anche detto saluto fascista

Il saluto fascista dei "democratici"
00:00 00:00

Direttore Feltri,

come lei ha sempre sostenuto, il saluto romano non costituisce reato, così come ha sentenziato la Corte di Cassazione. Cosa ancora inventeranno i progressisti per accusare la maggioranza di essere fascista chiedendo le dimissioni di ministri

e sottosegretari? Non se ne può più di vedere tirare in ballo il governo per ogni sciocchezza che avviene al di fuori delle istituzioni e che non coinvolge affatto membri della maggioranza né tanto meno rappresenta un crimine.

Nunzio Cavicchi

Caro Nunzio,

la sentenza della Corte di Cassazione fa finalmente chiarezza riguardo un gigantesco equivoco che pure si era imposto nella mentalità collettiva di sinistra e che considerava un delitto una maniera di salutare che risale all'epoca romana, ossia il saluto romano, anche detto saluto fascista. Come può essere criminalizzato un semplice gesto e ritenere che da esso discenda un evidente pericolo di restaurazione del fascismo e del disciolto correlato partito? Questa idea era addirittura folle. Eppure in questi anni i progressisti non hanno fatto altro che approfittare di braccia alzate per tacciare gli avversari di fascismo, nazismo, razzismo, xenofobia, estremismo, escluso quel breve periodo in cui il saluto romano era addirittura consigliato, ossia durante la pandemia, quando, a causa del distanziamento sociale, i cittadini venivano esortati a salutarsi senza ricorrere a baci e abbracci e strette di mano, abitudini a cui un popolo caloroso come il nostro è molto affezionato. Dunque, da oggi potremo sollevare il braccio destro per dare il benvenuto o accomiatarci senza rischiare di essere

denunciati o di beccarci infamanti accuse.

Ma sai cosa temo? Temo che il clima di terrore che la sinistra mira a diffondere nel Paese ciarlando sempre di allarme fascista non sarà dissipato del tutto in seguito a questa sentenza, che nulla cambierà. È stato decretato quello che già sapevamo, eppure i radical-chic seguiteranno ad approfittare di qualsiasi evento, ad adoperare qualsiasi blando motivo, per dipingere democratici esponenti della maggioranza quali tifosi di Hitler e di Mussolini nonché quali aspiranti ducetti.

Se togliamo alla sinistra questa propaganda non le resta più niente. La sinistra italiana non si fonda più su ideali, valori, principi, non sposa più battaglie a favore dei lavoratori. Le sue campagne elettorali si basano su questo assunto: vota noi altrimenti corri il pericolo di ritrovare al potere i fascisti e di favorire la dittatura. Un argomento evidentemente poco persuasivo che non conquista gli elettori ove consideriamo che i progressisti continuano a perdere le elezioni. Di fatto questo governo, che avrebbe dovuto essere fascista, dimostra di avere un'anima profondamente democratica: esso è vicino

al popolo, mentre gli esecutivi di sinistra sono stati vicini alle banche, tanto per dirne una. Inoltre, sono stati i governi di sinistra a soffocare quelle libertà fondamentali che il primo partito della maggioranza, durante il periodo della epidemia, ha difeso strenuamente restando all'opposizione e battendosi con le unghie e con i denti.

Non mi preoccupa il saluto romano. Non mi preoccupa il fascismo che si insinua essere a destra.

Però mi spaventa tanto il fascismo che alberga nell'animo dei sedicenti democratici e che si esprime nella intransigenza verso il pensiero avverso nonché nella strumentalizzazione di qualsiasi banalità per silenziare, infangare, attaccare e tentare di erodere una maggioranza legittimamente scelta dal popolo sovrano.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica