Cosa è accaduto tra la sera di sabato e l'alba di domenica? La tragedia dei migranti al largo delle coste calabresi è ancora avvolta dal mistero e solamente in futuro si potrà fare luce sulle effettive dinamiche di qualche giorno fa, quando la violenza delle onde ha comportato la rottura dell'imbarcazione. Nel frattempo è scattata l'indagine sui soccorsi in mare, uno dei temi su cui si è scatenata la bufera politica nelle ore successive al dramma.
L'indagine sui soccorsi
Stando a quanto riferito dall'Ansa, dagli ambienti vicino alle indagini si è appreso che la Procura della Repubblica di Crotone avrebbe chiesto alla Guardia Costiera e alla Guardia di Finanza gli atti che riguardano la loro attività nelle ore antecedenti il naufragio del barchino di migranti. Nelle prossime ore i magistrati potrebbero provvedere a delegare gli accertamenti ai carabinieri.
Il nuovo fascicolo, relativo alla catena dei soccorsi nella notte tra il 25 e il 26 febbraio, sarebbe stato aperto senza ipotesi di reato e contro ignoti. Alla decisione si sarebbe arrivati per consentire di delegare i carabinieri ad acquisire gli atti sulla vicenda. Sempre l'Ansa ritiene presumibile che, dopo aver analizzato tutte le carte del caso, la Procura possa esprimersi in merito all'apertura di un fascicolo specifico ipotizzando un reato e individuando eventuali indagati. In sostanza alle valutazioni finali si potrebbe arrivare solamente dopo aver raccolto la documentazione e aver ricostruito nel dettaglio l'accaduto.
La versione di Piantedosi
Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, riferirà al Senato nella giornata di mercoledì 8 marzo. A stabilirlo è stata la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Il titolare di Viminale si esprimerà in Aula in merito al naufragio dell'imbarcazione di migranti avvenuto davanti alla costa di Cutro, in Calabria. Invece al momento non è stata assunta alcuna decisione sulla richiesta di sentire Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture.
Piantedosi, intervenuto ieri in audizione in Commissione Affari Costituzionali alla Camera sulle linee programmatiche, si è detto immediatamente disponibile all'informativa. "Se la tragedia si fosse verificata per una debolezza del mio ministero mi assumerò le mie responsabilità", ha detto il ministro. Secondo cui l'episodio tragico è stato "del tutto contingente all'arrivo, con una secca che ha fatto arenare il battello".
Il titolare del Viminale ha inoltre invitato a lasciar lavorare la magistratura, spiegando che la sua non va interpretata come una mossa per tentare di buttare la palla in calcio d'angolo: "Significa dare valore a quella che sarà la sede più giusta per individuare responsabilità, se ce ne fossero".
Inoltre, in riferimento all'eventuale mancata tempestività dei soccorsi, ha rivolto un appello per rispettare la fiducia nei confronti "di chi ha fatto la valutazione e quindi del personale che è deputato a fare quel lavoro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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