
Il gruppo comunista di Cambiare Rotta non si ferma e pretende che i rettori assecondino le richieste avanzate. I suoi rappresentanti non accettano che la rettrice de La Sapienza, Antonella Polimeni, non esegua ciò che loro ordinano. Lo hanno dimostrato assaltando il rettorato e il commissariato della Polizia. Ora hanno iniziato una protesta costante, in attesa di una nuova manifestazione, incatenandosi al rettorato.
Le loro richieste sono sempre le stesse: come minoranza assoluta pretendono che l'università La Sapienza interrompa ogni rapporto con le università israeliane, che tradizionalmente collaborano con gli atenei occidentali nella ricerca. Pretendono che l'istituzione boicotti l'apparato di ricerca e interrompa lo sviluppo di progetti che nel tempo si sono rivelati utili e, già che ci sono, protestano contro il governo Meloni. Il concetto di democrazia non appartiene a questi ragazzini che per ottenere quel che pretendono hanno deciso di iniziare anche uno sciopero della fame. Le grandi battaglie di Marco Pannella sono arrivate fino agli attivisti di nuova generazione ma, evidentemente, come accade con i passaparola, qualcosa dev'essere andato storto, perché Cambiare Rotta ha introdotto lo sciopero della fame "a staffetta".
Gli esponenti del gruppo si alternano sotto l'università e conducono uno sciopero della fame intermittente: si danno il cambio nell'incatenamento e nella sospensione dell'alimentazione. Si tratta di una protesta già effettuata con queste modalità ma è l'arroganza con la quale la rivendicano a stupire. "Non ci fermiamo! Lo sciopero della fame continua a staffetta. Domani assemblea nazionale ore 10 al 'Nuovo cinema Aquila' per costruire una mobilitazione nazionale contro il governo Meloni!", scrivono con orgoglio. E in tanti si chiedono cosa sia lo "sciopero della fame a staffetta" e, soprattutto, quale sia la sua valenza simbolica.
"Straordinario. Straordinario. E comunque io ogni giorno digiuno per 3 o 4 ore e nessuno mi ha mai lodato per questo", è il commento di un utente alla nuova fantasiosa protesta di Cambiare Rotta. E ancora: "Lo sciopero della fame a staffetta è grandioso. Esiste anche quello dissociato e quello ketogenico, ma per la lotta veramente dura sulle barricate c'è quello dove mangi di tutto ma non la pizza".
Gli sfottò sono ovvi davanti a una protesta di questo tipo e mentre c'è chi pensa a Pannella che "si starà rivoltando nella tomba", altri si chiedono se questa sia "una nuova dieta in attesa dell'estate, al pari di quella intermittente". Le nuove generazioni di attivisti sono per le lotte facili, in linea con l'atteggiamento dimostrato fino a questo momento.
È in arrivo un'ondata di freddo, secondo me smobilitano prima...
La rettrice li ha ascoltati e poi ha preso le sue decisioni. O per questi ragazzi ascoltare è sinonimo di accontentare?
Avendo insegnato alle medie e alle superiori posso confermarlo. Molti ragazzi di oggi non contemplano nemmeno l'eventualità del "rifiuto" (che spesso è molto educativo)
Mi diceva un conoscente americano, già dieci anni fa, che molti giovani nel mondo del lavoro si aspettano premi e lodi per aver semplicemente portato a termine i propri compiti, indispettendosi se il loro superiore non si congratula con loro.
Nessuno si aspetta da loro il servilismo fantozziano, ci mancherebbe, ma qui stiamo passando agli estremi opposti.
Ma i genitori di questi ragazzi?