Sfregiata anche la Galleria Vittorio Emanuele II. Milano sempre più allo sbando

La percezione di impunità ha spinto un gruppo di vandali a deturpare l'arco di ingresso della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. Dopo la statua equestre, un altro monumento sfregiato nel cuore della città

Sfregiata anche la Galleria Vittorio Emanuele II. Milano sempre più allo sbando
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Follia nella notte a Milano, dove un gruppo di ragazzi, sotto gli occhi dei passanti, si è arrampicato sulla facciata della Galleria Vittorio Emanuele II e l'ha vandalizzata con le bombolette spray. Il video è stato condiviso sul profilo di Milanobelladadio, account social in prima linea per le denunce del degrado cittadino.

In quel momento piazza del Duomo era affollata di gente e sono state numerose le chiamate alle forze dell'ordine e ai vigili del fuoco per chiedere un intervento. L'ennesimo sfregio alla città di Milano, l'ennesima deturpazione di un monumento storico, che avviene nella convinzione di ottenere l'impunità. Il sindaco Beppe Sala sembra aver perso completamente il controllo sul territorio, non essere in grado di imporre la sua autorità o, forse, tutto questo gli va bene. Dopo la vandalizzazione della statua equestre da parte di Ultima generazione, che ha richiesto un vero intervento di restauro e mesi di esposizione del monumento imbrattato ai turisti, ora è il turno di un altro simbolo di questa città che viene sfregiato dai vandali.

Quale città del mondo permette che i suoi monumenti vengano rovinati così alla luce del sole? Quale altra città accetta che i suoi simboli vengano rovinati da gruppetti di delinquenti? Solo quella che dimostra totale disinteresse verso le sue radici, verso il suo senso di appartenenza e orgoglio per le sue bellezze. Con l'arrivo di Beppe Sala a Palazzo Marino già con il primo mandato, si è reso evidente quali fossero le priorità del sindaco: non la tutela della città e dei suoi cittadini, quindi decoro e sicurezza, ma le battaglie ideologiche astratte della sinistra, come l'ecologia un tanto al kilo, le battaglie Lgbtq e il buonismo spicciolo sui migranti. Questi sono i risultati.

Intanto, il video di Milanobelladadio è diventato virale sui social e le immagini della vandalizzazione rimbalzano di profilo in profilo, facendo il giro del pianeta. La condanna per il gesto del gruppo dei vandali è arrivata dai presenti, che mentre la galleria veniva vandalizzata non avevano altre armi se non il dissenso con fischi e urla. Al momento da parte del sindaco di Milano non è pervenuta alcuna dichiarazione di condanna per quanto accaduto, nonostante si tratti di uno dei monumenti più riconoscibili nel mondo, luogo di transito per milioni di persone ogni giorno.

Nella giornata di oggi chissà quante immagini dell'arco di ingresso della galleria deturpata andranno online, contribuendo a dare di Milano l'immagine di una città sporca e degradata, anche nel suo salotto buono.

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