Sparatoria di Monreale, il padre di una delle tre vittime: "Voglio giustizia per mio figlio"

Parla Giacomo Miceli, il padre di Andrea, uno dei tre giovani che hanno perso la vita a causa della sparatoria avvenuta sabato notte a Monreale

Sparatoria di Monreale, il padre di una delle tre vittime: "Voglio giustizia per mio figlio"
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Ha l'aria distrutta, le lacrime agli occhi e un magone in gola. È circondato da decine di amici e familiari. Nessuno lo lascia un attimo da solo perché il lutto che sta vivendo questo uomo è difficile da comprendere per chiunque. Giacomo Miceli, padre di Andrea Miceli (26 anni), una delle tre vittime della sparatoria avvenuta sabato notte a Monreale parla con la voce rotta di chi è distrutto dal dolore. Miceli è da ieri davanti alla camera mortuaria dell'ospedale Civico di Palermo, a vegliare la salma del figlio. In attesa di sapere quando verrà eseguito l'esame autoptico che deve essere disposto dalla Procura. L'uomo con un filo di voce e con la rabbia dentro dice: "Chiedo giustizia per mio figlio. La pretendo da questo Stato. Per lui e per gli altri ragazzi morti. La mia vita è finita ieri. O verrà fatta giustizia o me la farò io da solo...". Il ricordo del padre è quello di avere perso un figlio esemplare. "Mio figlio era un bravissimo ragazzo. Un lavoratore. Non posso accettare quello che è successo. Non è possibile girare armati come se fossero dei giocattoli. Ci vogliono pene più severe".

"Non lo spegni il sole se gli spari". Uno striscione bianco con questa frase è apparso su un balcone della piazza che sovrasta il 365, pub, teatro involontario della sparatoria. Lo striscione è firmato dagli 'Ultras Pioppo', dedicato ad Andrea Miceli, attaccante nel Real Pioppo, squadra di calcio che milita nella terza categoria regionale.

"Non si può spiegare il dolore - prosegue Giacomo Miceli -. Vedo Andrea in ogni angolo e non ci posso credere. Quando sabato notte mi ha chiamato un amico, non riuscivo a capire cosa fosse successo. Poi mi ha richiamato e mi ha detto che mio figlio era ricoverato all'ospedale Civico. È arrivato in ospedale in arresto cardiaco e lo hanno intubato. Mi ha chiamato la dottoressa e mi ha detto che mio figlio non rispondeva più agli stimoli. Siamo stati tutta la notte a sperare che si salvasse. La mia vita è finita... è finita nel momento in cui è morto Andrea".

La ricerca delle pistole

Carabinieri e polizia stanno passando al setaccio il quartiere Zen e il quartiere Borgo Nuovo a Palermo.

Sono in corso indagini, perquisizioni in diverse abitazioni e magazzini per risalire ai complici e cercare le armi utilizzate per uccidere tre giovani e ferirne altri due nei pressi del pub 365 in via Benedetto D'Acquisto a Monreale. I carabinieri stanno cercando le armi anche a Monreale. Le pistole che hanno sparato potrebbero essere state abbandonate durante la fuga dai protagonisti della sparatoria.

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