Picchiato perché italiano. La notizia che arriva da Bressanone, in Alto-Adige, ha dell'incredibile perché Alex, un 18enne come tanti altri che sabato sera voleva solo divertirsi, è stato accerchiato e malmenato da un gruppo di coetanei in lingua tedesca. I fatti si sono svolti al Forum di Bressanone durante il "Maturaball", una festa dedicata ai maturandi, alla quale il ragazzo era stato regolarmente invitato. A un certo punto il giovane si è avvicinato per difendere un suo amico, minorenne, quindi è stato accerchiato da 5 o 6 ragazzi, che secondo le cronache locali sono residenti in val d'Isarco, che hanno iniziato a picchiarlo con calci e pugni, urlandogli addosso parole come "dreckwalscher", che tradotto significa "sporco italiano" o "bastardo italiano". Il tutto mentre altri riprendevano. Il video è finito sui social ed è arrivato anche sul telefono di suo padre.
"Lo tenevano a terra e gli altri gli tiravano i cazzotti e i calci in faccia come una palla da calcio. Nessuno di quelli che era lì affianco è intervenuto per aiutarlo, erano fermi a farsi i selfie. Chi ha sbagliato ora deve pagare", ha dichiarato l'uomo al Tgr locale. Ora Alex si trova ricoverato in ospedale con un trauma cranico e la frattura dell'orbita e del setto nasale, con una prognosi di 30 giorni, e attende di essere operato per la riduzione dei traumi ossei. "Non capisco da dove possa arrivare tutta questa brutalità. Hanno picchiato mio figlio con una violenza inspiegabile, rischiando perfino di ucciderlo. Ora porterò questa vicenda in tribunale", ha proseguito il padre, che non ci sta a vedere il figlio ridotto in quel modo.
"L’episodio non può lasciare indifferenti e richiama la necessità di tutte le forze politiche a dichiarare il proprio sdegno e la propria condanna senza se e senza ma. Non posso che esprimere gratitudine al padre del ragazzo per il coraggio messo nel denunciare un episodio che non può essere sottovalutato", ha dichiarato Alessandro Urzì, capogruppo di Fratelli D’Italia in Commissione Affari Costituzionali della Camera.
"Fa bene a rifiutare i tentativi da parte di alcuni del branco di rigettare le proprie responsabilità, nelle ore successive all’episodio: anche chi è rimasto con il telefonino acceso a riprendere il pestaggio, con un sottofondo di odio etnico, ha una responsabilità", ha aggiunto il deputato, che ha annunciato che la questione verrà sottoposta all'attenzione del ministro Matteo Piantedosi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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