In Franciacorta e sul Sebino si è registrata negli ultimi due mesi un’escalation di episodi di maltrattamenti e uccisione di gatti. Gli ultimi in ordine di tempo riguardano animali feriti a colpi di fucile. Una pratica crudele che in alcuni casi ha provocato la paralisi degli arti, la cecità, o la morte, non solo ai randagi ma anche ad animali di proprietà di privati.
L'allarme
A dare l'allarme su questa ignobile carneficina, i veterinari della zona che hanno segnalato numerosi casi a macchia d'olio. Capriolo, Paratico, Cologne, Cazzago San Martino ma anche nella vicina Foresto Sparso, a due passi Paratico, nella provincia bergamasca. La questione che sta preoccupando i proprietari dei gatti, le associazioni ma anche i veterinari è che si tratterebbe di tutti casi differenti e non collegabili tra di loro. Fino a pochi giorni fa erano oltre una ventina di casi certificati e denunciati, di cui solo cinque randagi e il resto tutti gatti di proprietà. Ma il numero sembra destinato a crescere.
Presi a fucilate
Come racconta la veterinaria Tania Reggi dell'associazione Laica di Erbusco: "Quasi tutti gli esemplare adulti a cui facciamo una radiografia di controllo, presentano dei pallini di fucile. Sull’orecchio, nella zampa, nel costato, un pallino lo si trova sempre".
Associazioni e privati sul piede di guerra
Ci si chiede, visto il numero importante di felini trovati morti con segni di tortura o feriti gravemente a fucilate, come i colpevoli possano passare inosservati. Soprattutto l'uso del fucile è qualcosa pericoloso non soltanto per gli animali ma anche per la sicurezza dei residenti. E di colpi nella zona ne sono stati esplosi tantissimi.
"I 20 gatti soccorsi da proprietari e associazioni fortunatamente sono stati salvati, anche se alcuni di loro, hanno avuto come conseguenza delle menomazioni", viene raccontato a BresciaOggi. Per questo sono scesi sul piede di guerra molte associazioni della zona come Le3squamine, e l’Associazione Una Zampa sul Cuore ODV di Capriolo, Gatti senza quartiere di Cologne, ma anche molti privati cittadini proprietari di gatti. Da gennaio ad oggi il loro lavoro ha portato a salvare la vita a circa mille gatti randagi. Ma ci sarebbe di più.
La rivelazione
A raccontarlo un lettore di QuiBrescia.it che ha spiegato come queste pratiche criminali, ed ora punite ancora più severamente dalla legge, partierebbero da lontano. L'uomo residente a Paratico sulla sponda bresciana del lago d’Iseo, ha denunciato, nei mesi scorsi, la sparizione di due felini domestici, uno dei quali ritrovato senza vita 10 giorni dopo la scomparsa, con segni di violenza sulla carcassa.
Tra marzo e maggio scorsi, i due gatti di 5 e 10 anni della famiglia sono spariti dal cortile di casa. Uno dei due è stato ritrovato senza vita 10 giorni dopo in zona Kupfer a Capriolo, con: "Ferite causate da morte violenta non attribuibile a investimento".
La denuncia
E’ stata sporta denuncia: "Sia ai carabinieri che a Oipa Brescia, in quanto avevamo ricevuto minacce da parte di un vicino cacciatore infastidito dalla presenza di gatti in generale in quanto a detta sua giravano vicino alle sue voliere. - spiega ancora il testimone - Le minacce furono rivolte in momenti differenti a me, alla mia compagna e a delle nostre vicine volontarie".
Purtroppo - continua - i testimoni esterni del fatto si rifiutarono di testimoniare, dopo il ritrovamento del gatto senza vita, e delle denunce fu informato in via informale anche l’ex sindaco di Paratico, il
quale promise verifiche che poi non vennero eseguite". A questa già preoccupante situazione si aggiungono anche gli avvelenamenti dei mesi scorsi alla colonia di Adro, che provocarono la morti di moltissimi felini".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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