Tenta di abusare di una suora che badava alla madre. Rischia 8 mesi di carcere

Aveva tentato di abusare di una religiosa che lavorava come badante per sua madre. Ora un 38enne romano è a processo e rischia 8 mesi di reclusione

Tenta di abusare di una suora che badava alla madre. Rischia 8 mesi di carcere
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Una suora nigeriana prestava servizio come badante presso un'anziana. Una sera, il figlio della donna assistita si sarebbe introdotto nella sua stanza completamente nudo, chiedendole un rapporto sessuale. Per questo l'uomo è attualmente sotto processo davanti alla prima sezione collegiale del tribunale di Roma. Nella giornata di ieri, il pubblico ministero ha richiesto una condanna a otto mesi di reclusione per il reato di tentata violenza sessuale.

Dopo l’episodio, la donna si era rivolta alla madre superiora della sua congregazione per denunciare quanto accaduto. Questa invece di offrirle sostegno, l’aveva obligata a proseguire con il lavoro. Di fronte a questo comportamento, la religiosa nigeriana aveva deciso di contattare le forze dell’ordine, che successivamente hanno identificato l’uomo, un trentottenne romano.

Il fatto

È accaduto cinque anni fa ed ora la religiosa ha rimesso i voti e vive con un compagno e il figlio di questo alle porte della Capitale. All'epoca quando era appena arrivata nel nostro Paese era entrata in una congregazione dei Castelli romani. Grazie ai loro contatti aveva cominciato a lavorare in alcune Rsa o come badante per diverse famiglie romane, per poi a gennaio di 5 anni fa era andata a dare assistenza domiciliare a un'anziana signora in zona Tuscolana, quadrante Est della Capitale.

Secondo la sua versione, dopo aver messo a dormire l'anziana a cui badava, ed essere andata a letto, aveva ricevuto in camera la visita inaspettata del trentottenne. Lui si sarebbe calato i pantaloni, chiedendo alla donna di avere un rapporto sessuale con lei. "La violenza non è solo il mezzo con cui si arriva all'atto sessuale, ma è anche l'invasione e la compromissione della sfera di autonomia di una persona" ha sottolineato il sostituto procuratore in aula "e in questo caso, anche senza contatto fisico, c'è stata violenza".

La richiesta di aiuto

La suora spaventata da quell'atteggiamento si era confidata con la madre superiora, ma questa invece di aiutarla le aveva intimato di tornare al lavoro presso la stessa abitazione. Subito dopo l'allontanamento dall'istituto religioso, a ottobre del 2020, aveva denunciato alle forze dell'ordine di essere stata vittima di sfruttamento, proprio da parte della congregazione.

Quest'ultimo procedimento si è però chiuso con

un'archiviazione da parte della procura di Velletri. Per quanto riguarda il processo per la tentata violenza sessuale, invece, a dicembre sarà la volta dell'arringa della difesa e in seguito della sentenza di primo grado.

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