Marina di Pietrasanta (LU) Bagno di folla per l’eurodeputato della Lega Roberto Vannacci in una Versiliana stracolma di simpatizzanti e sostenitori. Sollecitato al limite della provocazione dall’arrembante direttore Aldo Grandi inizia con un attacco al giornalista del Corriere della Sera Fabrizio Roncone: “Il degno erede di Matteo Pucciarelli che mi ha lanciato a livello nazionale. Mi dipinge come il grande male definendomi un estremista. Mi si può definire conservatore, a difesa dell’identità dei popoli, di un’immigrazione controllata, della sovranità popolare… non mi sembra sia da estremisti”. Però concorda con Roncone di essere “spregiudicato e tosto, la mia storia parla da sola”.
Elogia la X MAS: “Un glorioso reparto della Regia Marina che andrebbe studiao nelle scuole. La medaglia d’oro al valor militare tributata alla X MAS a giugno 1943 è conservata al Quirinale”. Si difende con vigore dalle accuse di essere fascista, razzista e omofobo: “Accuse incredibili. Il fascismo è finito ottant’anni fa. Sono movimenti che non si ripeteranno mai. Poi, razzista perché ho detto che esistono neri, bianchi e gialli? E infine, omofobo perché ho criticato l’ideologia di genere? C’è una cultura woke e un pensiero unico che vuole toglierci la libertà di pensare”.
Quindi il moderatore Grandi sottolinea un dato essenziale del successo editoriale e politico di Vannacci: il valore del buon senso: “Il buon senso è il faro che ha ispirato la scrittura del mio primo libro Il mondo al contrario. Un sentimento che tanti nutrono ma che nella società moderna ha perso valore. Il buon senso ci è dato dal vivere comune: rispettare i valori della democrazia, credere in quelle che sono le espressioni che provengono dalla saggezza popolare etc. Sono stato accusato di aver scritto un libro banale. Verissimo!, perché oggi si cerca di far prevalere la percezione sulla realtà. Ma la percezione non potrà sostituire la realtà”.
Il finale è un duro affondo sulla situazione carceri, “ne vanno costruite di nuove” e sullo ius scholae, “va data a chi se la merita. Io mi domando: il fatto che un ragazzo studi da noi tre, quattro, cinque anni in che modo favorisce il fatto, la circostanza di concedergli la cittadinanza italiana? Si sta perdendo il significato di che cosa sia la cittadinanza. La cittadinanza, ma ancor più la nazionalità è un patto che si ha con lo Stato e implica diritti e doveri”.
Mentre si avvia all'uscita l'immancabile domanda sulla reale possibilità di fare un partito alla destra della destra, Vannacci nega ma in maniera molto sibillina: “È il comitato culturale del Mondo al Contrario
che si sta trasformando in associazione (da culturale) in politica. Semplicemente, prima seguiva lo scrittore e adesso segue il politico”. Il resto è un plebiscito di applausi, strette di mano, selfie e firma copie.
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