Vaticano: truffa milionaria ai danni dei Musei

Una società privata avrebbe venduto licenze per la riproduzione delle opere d’arte custodite nei Musei Vaticani senza autorizzazione. Dopo l'inchiesta del sito americano "The Daily Wire" anche Papa Francesco si sarebbe interessato alla questione chiedendo spiegazioni

Vaticano: truffa milionaria ai danni dei Musei

Anche il Vaticano sembra essere finito nel mirino di truffatori. Una società privata avrebbe millantato di essere in possesso di una licenza per la riproduzione delle numerose e preziosissime opere d’arte custodite nei Musei. Peccato, però, che tale autorizzazione in realtà non esisteva.

A raccontare l’incredibile vicenda, definita "un furto high-tech di opere d’arte del valore mondiale", è il sito americano "The Daily Wire" in un'inchiesta frutto di un lavoro durato mesi. Lo stesso sito ha spiegato che "i diritti della raccolta dal valore inestimabile potrebbero essere stati venduti illegalmente, senza l'approvazione della Santa Sede".

Come si legge nell'inchiesta, il possibile raggiro sarebbe venuto alla luce lo scorso marzo grazie ad un'avvocata di New York. Il legale, per conto di alcuni suoi clienti, avrebbe contattato una società editrice italiana per chiedere un preventivo sull'utilizzo di alcune immagini dei Musei Vaticani da inserire in un libro.

"Avevamo scoperto un volume con alcune immagini ad alta risoluzione degli interni del Vaticano, compresa la Cappella Sistina - ha affermato Sarah Rose Speno-. Ci interessava molto avere l'opportunità di ottenere la licenza per quelle immagini il prima possibile". Per l’operazione sarebbe stata richiesta una cifra di 550 mila dollari, di cui una parte sarebbe poi andata ai Musei Vaticani. Qualcosa, però, ha insospettito l’avvocata. E così il legale ha deciso di vederci chiaro chiedendo alla società di fornire la documentazione necessaria che attestasse che tutto fosse in regola.

E qui sarebbero sorti i primi ostacoli. Secondo quanto riportato dal sito, la richiesta non sarebbe mai stata esaudita. Anzi la società avrebbe inviato una mail in cui si assicurava che"tutti i materiali usati hanno avuto l'autorizzazione e abbiamo tutti i documenti necessari". Eppure la documentazione citata non sarebbe mai stata fornita. "Lo schema è diventato evidente quando ci hanno chiesto un bonifico in contanti di 82.500 dollari entro il loro rientro dalle vacanze estive, in agosto", ha continuato la Speno. Il legale ha aggiunto anche un altro elemento: "Ci dissero che avrebbero fornito il via libera del Vaticano 'se e solo se’ sarebbe stata versata la cifra pattuita".

Sulla questione è intervenuto anche il vicedirettore dei Musei Vaticani, monsignor Paolo Nicolini, che allo stesso "Daily Wire" ha negato di aver concesso alla società in questione l'autorizzazione per la vendita dei diritti sulle opere d'arte. Al Vaticano, la truffa potrebbe essere costata milioni di euro.

Ad oggi vi è solo un documento che certifica una relazione tra l'azienda e il Vaticano: un contratto, risalente al 2015, nel quale la Santa Sede ha concesso l'autorizzazione esclusiva per un servizio fotografico all'interno della Cappella Sistina. L’accordo riguardava solo una singola pubblicazione a tiratura limitata dal costo di 22.000 dollari a copia. E niente altro. La società, contattata anche dal sito americano, non ha confermato né smentito.

Sempre in base a quanto riporta il sito del "Daily Wire", dopo aver appreso dell’inchiesta, anche

Papa Francesco si sarebbe interessato alla questione. Il Pontefice, lo scorso novembre, avrebbe ricevuto in udienza privata proprio il vicedirettore dei Musei Vaticani per discutere della vicenda e chiedere chiarimenti.

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