"Quel viaggio a Barcellona". L'arresto di Messina Denaro visto dall'estero

La stampa estera racconta l'arresto di Matteo Messina Denaro mettendolo in primo piano. Dalla Spagna il ricordo del viaggio del 1994 a Barcellona

"Quel viaggio a Barcellona". L'arresto di Messina Denaro visto dall'estero

"L'uomo più ricercato d'Italia è stato arrestato in Sicilia". Così la Cnn racconta lo storico arresto del boss di Cosa nostra, Matteo Messina Denaro, avvenuto stamattina in una clinica di Palermo, dove il super criminale era in cura da oltre un anno per un tumore al colon. "Era soprannominato Diabolik – continua il network americano, prima testata a pubblicare l'accaduto negli Stati Uniti – ed era considerato il successore di Bernardo Provenzano". La notizia, battuta per prima dall'Ansa in Italia alle ore 09:16, è arrivata oltreoceano a notte fonda.

"L'ultimo, il più resistente, il più "puro" dei mafiosi siciliani rimasti" riporta invece il britannico Telegraph, usando le parole della criminologa dell'Università dell'Essex, Anna Sergi, intervistata da Agence France Press (Afp). "È l'essenza della grande potenza storica di Cosa nostra. Il mito intorno al suo periodo di latitanza è in parte il motivo per cui il mito della mafia resiste".

Lo scambio di persona nel 2021

Anche il londinese Guardian è tra i più attivi a scrivere sulla vicenda, ricordando il raid della polizia olandese all'Aia nel 2021, dopo una segnalazione errata all'interno di un ristorante dove si pensava stesse cenando il boss della mafia. "Nel settembre 2021, un britannico di 54 anni di Liverpool è stato ammanettato mentre consumava un pasto in un ristorante dell'Aia, nei Paesi Bassi, da poliziotti pesantemente armati che gli hanno messo un cappuccio in testa e lo hanno trascinato fuori davanti a decine di clienti terrorizzati" rammenta il quotidiano. "L'arresto è avvenuto dopo che l'Italia avrebbe chiesto alle autorità olandesi l'esecuzione di un mandato di cattura internazionale, ritenendo che l'uomo fosse Denaro. L'uomo è stato rilasciato pochi giorni dopo".

La tedesca Deutsche Welle elenca i crimini illustri in cui Matteo Messina Denaro è coinvolto, tra cui il rapimento di Giuseppe Di Matteo, il bambino prima sequestrato e poi sciolto nell'acido da adolescente nel 1997 dopo 4 anni di prigionia nel comune di San Giuseppe Jato, nel palermitano. "Il boss mafioso accusato – si legge su Dw – rischia un'ulteriore condanna all'ergastolo per il suo ruolo negli attentati dinamitardi a Roma, Firenze e Milano che hanno ucciso 10 persone nel 1993. Nello stesso anno, ha contribuito a organizzare il rapimento del dodicenne Giuseppe Di Matteo, nel tentativo di impedire al padre di fornire alle autorità prove contro la mafia".

La tappa a Barcellona di Messina Denaro

"La vicenda di Messina Denaro è stata una ferita aperta per tutto il Paese. Un fallimento dello Stato e una tortura emotiva per le vittime", scrive il corrispondente dello spagnolo El País, Daniel Verdú. Verdú ricorda anche il periodo catalano della latitanza del boss trapanese, avvenuto in circostanze analoghe a quelle che nella giornata odierna hanno portato all'arresto. "La cattura dell'ultimo grande boss, che soffriva di strabismo e, secondo le indagini, si trovava a Barcellona nel 1994 per sottoporsi a un intervento chirurgico presso la clinica Barraquer, era la grande ossessione dello Stato italiano".

La notizia figura in primo piano anche sui media francesi, Le Monde in testa.

"Il latitante, in fuga dal 1993, si ritiene sia diventato il capo di Cosa Nostra, la mafia siciliana, dopo la morte del padrino dei padrini, Salvatore Riina, nel 2017, e quella di Bernardo Provenzano", scrive il giornale parigino. "Matteo Messina Denaro, noto come "u Siccu" ("il magro" in siciliano) o "Diabolik", era nella lista dei dieci latitanti più ricercati dalla rivista Forbes nel 2010".

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