Viminale, aumentano gli agenti feriti nelle manifestazioni: +195%

Rabbia del sindacato di polizia: da gennaio a novembre ci sono stati 260 agenti feriti nelle manifestazioni: "Sempre più radicato e diffuso senso di impunità"

Viminale, aumentano gli agenti feriti nelle manifestazioni: +195%
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Dal 1 gennaio al 30 novembre ci sono state 11.556 manifestazioni di rilievo nel nostro Paese, un aumento de 12% rispetto all'anno precedente nello stesso periodo. In tutto, durante questi eventi, ci sono stati 260 agenti feriti, ossia un aumento del 195,5% rispetto all'analogo periodo del 2023. Sono alcuni numeri snocciolati dal Viminale per il bilancio di fine anno, che fotografano la grave condizione nella quale si trovano a operare gli agenti in servizio nel nostro Paese. Nell'occasione il ministro ha voluto ancora una volta ringraziare tutte le donne e gli uomini della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza "per il grande impegno nella gestione degli eventi di piazza", evidenziando "la professionalità e l'equilibrio che sempre li contraddistingue in scenari delicati e complessi".

Sebbene le criticità si siano verificate in 299 manifestazioni, il che rappresenta una riduzione rispetto all'anno precedente pari al 14,8%, restano sul tavolo i 260 poliziotti feriti. Anche uno sarebbe troppo, 260 sono un numero esageratamente alto, che è soprattutto frutto delle polemiche sollevate da una parte politica, che ha di fatto imbrigliato le possibilità di azione degli agenti, spesso impossibilitati a difendersi. "È l’effetto dell’assurdo giustificazionismo imperante che va di pari passo con la delegittimazione quando non anche la criminalizzazione dei tutori della sicurezza. L’ordine pubblico si conferma in cima alle ‘urgenze’ da affrontare", ha denunciato Valter Mazzetti, segretario regionale del sindacato Fsp della Polizia di Stato.

"Un malato convincimento che violare la legge sia ammissibile quando ci si nasconde dietro al ‘paravento’ della manifestazione di piazza, si mostra con tutta la sua virulenza nei sistematici attacchi a chi indossa la divisa, in una combinazione esplosiva con un sempre più radicato e diffuso senso di impunità", prosegue Mazzetti, che con queste parole mette in evidenza il paradosso nel quale sono costretti a operare gli agenti quando sono costretti a fronteggiare le piazze violente. "Agenti come bersagli, in un ribaltamento del senso del lavoro delle Forze dell’ordine finalizzato invece proprio a garantire il diritto di manifestare. Oggi è considerato normale pensare che fra i compiti dei poliziotti ci sia quello di subire ogni tipo di sfogo e ciò accade anche perché la tutela loro garantita non è equiparata a quella degli altri soggetti che rappresentano lo Stato", si legge ancora nella nota di Mazzetti.

Ci tiene a ricordare che gli agenti "non sono buttafuori da strada" ed è quindi arrivato il momento di "garantirgli senza se e senza ma una tutela piena e congrua, codificando il divieto di venire a contatto con gli operatori".

Per questa ragione, aggiunge il segretario generale del sindacato Fsp, "abbiamo presentato una Proposta di legge in materia di ordine pubblico, controllo del territorio e tutela dell’incolumità fisica degli operatori delle Forze dell’ordine, i cui riflessi sono contenuti anche nel Ddl sicurezza che speriamo possa passare al più presto".

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