
Oscarwine, uno dei siti dedicati al vino più letti, diventa cartaceo. “Dobbiamo far tornare la voglia di leggere alle persone non possiamo dire che l’editoria è morta, arrendendoci alla cultura dei social e delle fake news: la carta ha ancora un grandissimo valore e bisogna riscoprirlo", ha detto Livio Buffo, Ceo dell’agenzia di comunicazione Cenacoli e fondatore della testata nel corso dell’evento “Gli attacchi europei al vino italiano”, al quale hanno partecipato Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato della Repubblica, Pietro Monti, vicepresidente della Federazione italiana Vignaioli Indipendenti, e il dottor Roberto Gualtieri, dirigente medico pronto soccorso.
“Oscarwine sarà una freepress distribuita a cadenza trimestrale nei luoghi dove il vino si compra, si degusta, si vende: il suo habitat naturale. Reputiamo che questa sia la migliore formula per arrivare ai nostri lettori di riferimento fuori dal web", ha aggiunto il Ceo di Cenacoli. “Il convegno di oggi partiva dall’idea di discutere di un’Europa matrigna che troppo spesso ha messo i bastoni fra le ruote all’agroalimentare italiano ma la recente questione dei dazi ci impone una riflessione su come difenderci anche oltreoceano", ha concluso Buffo secondo il quale l’Italia deve "investire in comunicazione per combattere la pratica dell’italian sounding per recuperare quei 60 miliardi di euro che il nostro comparto perde ogni anno in tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti".
Il senatore Centinaio, invece, è intervenuto sul tema degli health warning, gli avvisi che a breve potrebbero essere inseriti sulle etichette delle bottiglie di vino, affermando: “Mi sembra che l’Europa s’impicci troppo di questioni che dovrebbe lasciare ai singoli Stati e invece non fa quello per cui è nata: sostenere il commercio e lo sviluppo economico e proteggere la libera circolazione delle merci e delle persone in sicurezza". L'esponente della Lega si è chiesto: "Abbiamo bisogno di un’Europa che ostacola le attività agricole perché le giudica inquinanti, mentre è pronta a fare nuovi debiti per comprare armi, come se l’industria bellica invece fosse green?” Secondo Centinaio, sul tema del Nutriscore "abbiamo dimostrato che quando i Paesi produttori di eccellenze agroalimentari sanno fare 'hobby sana' riescono a fermare iniziative controverse: gli avvisi sanitari irlandesi sono su questa linea". Il leghista ha ricordato anche la sua battaglia contro gli health warnings "che hanno ben poco a che fare con la salute e molto con il commercio" e, pertanto, ha invitato a non "criminalizzare il vino, ma dire che va bevuto con moderazione". Bere, infatti, due bicchieri al giorno (per gli uomini) e uno (per le donne) ha effetti positivi sulla salute. "È giusto combattere l’alcolismo ma questo è un problema che riguarda soprattutto i Paesi del Nord Europa e il consumo di superalcolici", ha spiegato Centinaio, convinto che ci sia la volontà di penalizzare Italia, Francia e Spagna che sono grandi produttori di vino così come la Germania lo è di birra "per favorire bibite che possono essere prodotte ovunque".
Pietro Monti, vicepresidente FIVI e produttore non vedente che ha dato un punto di vista inedito sul tema dell'etichettatura: “Spero che questo Vinitaly dia il là a una maggiore consapevolezza su alcuni temi di attualità e sociali. I produttori devono porre attenzione agli health warning irlandesi che ritengo inutili e potenzialmente pericolosi per la filiera se non saranno frenati". Secondo Monti "piuttosto che spaventare i consumatori con messaggi allarmistici, sarebbe più utile lavorare su indicazioni in braille e QR code parlanti da apporre sulle etichette per aiutare chi ha disabilità visive o altre problematiche: con questi strumenti riuscirebbero ad essere più autonomi". Il vicepresidente di Fivi ricorda che, al momento, non esiste alcun decreto o legge che preveda di indicare le denominazioni in braille. "Piccole cose utili ad aumentare l’inclusività", chiosa Monti che spero che i suoi "colleghi inizino questo processo di comunicazione" così come ha già fattto "l’agenzia Cenacoli per una nostra special edition". A chiudere l’evento il dottor Roberto Gualtieri, dirigente per oltre venti anni in uno dei pronto soccorso più conosciuti di Roma, intervenuto per discutere la questione alcol e ragazzi: “Il fenomeno dell'abuso di alcol tra i giovani sta assumendo proporzioni 'preoccupanti'; le motivazioni che li spingono sono molteplici: socioeconomiche e psicologiche per citarne alcune. Di recente è stato messo a punto da uno studio europeo un pannello di interventi per arginare questo fenomeno fra le fasce più 'giovani' ( a partire dagli 11 anni) , quelle più sensibili ai danni organici che l'alcol, consumato irresponsabilmente, può causare". “Nella mia lunga militanza in Pronto Soccorso – ha sottolineato Gualtieri – mi sono imbattuto frequentemente in ragazzi “sballati” per il bere: da un ventunenne che aveva trascorso il pomeriggio consumando un numero irripetibile di birre a una ragazza di 14 anni uscita dalla discoteca dove aveva consumato un pericolo mix di superalcolici e stupefacenti. Gli adulti? Era routine vedere arrivare ambulanze che li trasportavano da noi. Il cervello, il cuore, i reni e a seguire gli altri organi subiscono talora danni irreparabili condizionando, di conseguenza, il corso della vita con ricadute negative in ogni ambito: personale, familiare, lavorativo, di apprendimento.
La prevenzione è l'arma per far fronte a questo fenomeno. È auspicabile un percorso educativo in giovane età in ambito familiare e scolastico coordinato da tutte quelle forze virtuose che possono concorrere a questo sforzo per raggiungere l'obiettivo: bere responsabilmente".
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