
Cosa prova una madre quando riceve una chiamata nelle primissime ore di una domenica mattina, in cui la polizia le racconta che suo figlio è stato aggredito e ora si trova in ospedale? A spiegarlo è Claudia, madre di un 22enne massacrato di botte da una baby-gang di maranza mentre tornava da lavoro. Il ragazzo lavora in un albergo in zona stazione centrale e quella domenica mattina stava rientrando a casa al termine del turno di notte. È uno dei tanti pendolari sulla linea Milano-Novara ma poco dopo le 7 del mattino in inverno le carrozze di quel convoglio la domenica sono quasi vuote.
"Avranno avuto tra i 16 e i 20 anni. L’aspetto classico dei maranza. Non erano ubriachi o fatti, erano lucidi", racconta la donna al Corriere della sera. Il branco è salito alla fermata di Pregnana Milanese e hanno immediatamente individuato il giovane lavoratore. Dopo aver controllato che non ci fosse nessuno intorno gli si sono avvicinati. "Smettila di messaggiare con la mia ragazza", gli ha detto uno di loro. Capendo la situazione, il 22enne si è alzato per spostarsi ma a quel punto è stato brutalmente picchiato dal gruppo. Lo hanno scaraventato a terra, l'hanno colpito con calci e pugni sulla testa e alla schiena. Gli hanno sferrato una bottiglia di metallo piena d'acqua sul capo. Una signora ha tentato di farli desistere, ha gridato loro di fermarsi ed è forse stato questo a salvare il ragazzo, perché per un attimo la signora è riuscita a distrarli, perché il giovane a quel punto ha tentato di avvicinarsi alle portine del treno, solitamente sorvegliate dalle telecamere, ma è stato sfregiato al labbro con una lametta.
Sono scesi alla fermata di Vittuone, dove poi il 22enne è stato soccorso e accompagnato in ospedale. Per lui 20 giorni di prognosi per le ferite riportate nell'aggressione. "Non avrei mai pensato che sul treno potesse trovarsi in pericolo. Poi ho parlato con il personale a bordo e ho saputo che queste bande organizzate ci sono da tempo. I carabinieri sono stati splendidi nei nostri confronti, ma nei loro occhi, mentre mi incoraggiavano, vedevo uno sguardo di impotenza", ha detto sua madre nell'intervista, evidentemente infuriata per quanto accaduto al figlio. "La violenza per queste bande è un passatempo. Non volevano rapinarlo: aveva in tasca il portafogli e le chiavi dell’auto, ma non glieli hanno mai chiesti. Gli hanno preso solo il telefonino, che gli è caduto dalle mani, un Samsung di alcuni anni fa.
Agivano per cattiveria", ha aggiunto. Ci sono tante storie come queste, ogni giorno. Ci sono decine di vittime di questa violenza ingiustificata, che hanno la sola colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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Dade7872
11 ore fa - 11:14
tipico del maranza : codardo da solo forte in gruppo.



