Ncd è sempre più allo sbando: in 10 pronti a dare il benservito ad Alfano

Maggioranza a rischio: problemi al Senato. E Renzi pensa a un rimpasto di governo per dare un'altra poltrona agli alfaniani

Ncd è sempre più allo sbando: in 10 pronti a dare il benservito ad Alfano

"Il problema è la considerazione che si ha dell’alleato". Il giorno dopo l’addio dal ruolo di coordinatore nazionale di Ncd, Gaetano Quagliariello non ha intenzione di abbassare i toni. Anzi, se possibile, prosegue nell’affondo criticando apertamente la linea del suo partito: "O siamo alleati essenziali oppure non è dignitoso". Parole rivolte ad Angelino Alfano a cui continua a chiedere un chiarimento della linea e dei progetti del Nuovo Centrodestra. Una richiesta da trasformare nella convocazione di una direzione del partito che però al momento rimane senza risposta.

A ribadire quanto detto ieri dal ministro dell’Interno è Valentina Castaldini. "Noi - dice la portavoce del partito - continueremo ad appoggiare un governo che sta realizzando il programma del centrodestra". Insomma, almeno per ora, l’intenzione dei vertici del partito è non cedere ad alcuna pressione. Al di là della presa di posizione ufficiale però, nel partito e in particolare nelle file dei gruppi parlamentari la situazione resta caotica. Gli occhi ovviamente sono puntati su Palazzo Madama dove anche minimi spostamenti numerici possono incidere sulla maggioranza che sostiene il governo. Stando alle ultime voci che circolano a palazzo Madama, a seguire Quagliariello nel caso di addio al partito potrebbero essere tra i sei e gli otto senatori. Numeri diversi rispetto a quelli snocciolati da Carlo Giovanardi (pronto anche lui a fare le valigie e lasciare Alfano) che annuncia di non voler votare più la fiducia al governo "dopo la forzatura fatta sulle unioni civili" e arriva a preannunciare la nascita di un nuovo gruppo. "Potremmo essere più di dieci", minaccia.

Che la situazione vada chiarita lo dice anche Fabrizio Cicchitto, lontano dalle posizioni dell’ex coordinatore, ma tra coloro che ufficialmente ha fatto richiesta di convocare gli organismi del partito. "Non per polemizzare al nostro interno, ma per una riflessione seria su quello che è avvenuto e specialmente sulle prospettive del futuro". In attesa di capire quando (e, soprattutto, se) ci sarà un momento ufficiale di chiarimento all’interno del partito, i senatori malpancisti di Ncd continuano a guardarsi intorno, ipotizzando alleanze e progetti politici con chi, come loro, è in dissenso rispetto alla linea del governo. Tra i possibili compagni di strada ci sono sempre i parlamentari vicini a Flavio Tosi e le truppe di Raffaele Fitto. In realtà il progetto di creare un polo con tre "anime" al momento appare complesso anzi, a sentire i fittiani, la strada è assolutamente in salita. "Il problema - spiegano gli uomini vicini a Fitto - è rappresentato dall’atteggiamento ondivago di Tosi un giorno spara a zero contro Renzi, il giorno dopo quasi vuole votare le riforme".

Un altro elemento che complica tutta la partita ed anche la possibile variazione numerica della maggioranza riguardo il rebus delle presidenze delle commissioni al Senato. Il cambio dovrebbe avvenire dopo il voto sulla legge di Stabilità e in diversi (tra cui verdiani e esponenti di Area Popolare) aspirano ad un posto al vertice. Nel risiko dei posti potrebbe poi entrare anche l’ipotesi di un rimpasto di governo e la nomina, attesa da tempo, di un parlamentare di Ncd al ministero del Mezzogiorno.

I due nomi che circolano sono quelli di Federica Chiavaroli, vice presidente dei senatori, e di Dorina Bianchi. Proprio quest’ultima potrebbe essere favorita proprio per evitare di togliere un’altra pedina dallo scacchiere del Senato.

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