Nel mattone il volano per dare forza alla ripresa del Paese

Il Pil è stagnante, ma le famiglie investono ancora sulla casa. Centrali i benefici fiscali

Achille Piccinni

Ecobonus, sismabonus e cessione del credito rappresentano un grande volano per la ripresa economica del Paese. È questa, in estrema sintesi, la conclusione cui giunge un report del Cesef (Centro studi efficienza energetica) basato su dati del Cresme.

A differenza dei partner europei l'Italia, infatti, fatica a tornare ai livelli di crescita pre-crisi sia in termini di ricchezza che di disoccupazione, Nel 2018 il Pil nominale si è attestato a 1.765 miliardi di euro, mostrando un tasso di incremento annuo contenuto allo 0,8%, mentre quest'anno l'indicatore della crescita economia dovrebbe fermarsi a 1.766 miliardi (+0,04%) con un ulteriore progresso del +0,55% l'anno prossimo. A fronte di questo andamento stagnante la disoccupazione ha mostrato un lieve calo passando dal 10,6% dell'anno scorso al 9,9% atteso per il 2019. Il rapporto debito/Pil nel 2018 si è attestato al 132,2% del Pil con un numeratore che ha raggiunto la cifra monstre di 2.322 miliardi di euro. Nonostante questo trend macroeconomico negativo, le famiglie sembrano essere propense a spendere per l'abitazione in quanto la voce «mobili, elettrodomestici e manutenzione della casa» ha mostrato un ritmo di crescita superiore a quello dell'indice generale. In questo contesto ecobonus, sismabonus e, soprattutto, la cessione del credito, lanciata nel biennio 2017-2018, hanno contribuito a mantenere l'indice della produzione edilizia nell'intervallo 65-70 miliardi di euro in una fase nella quale il mercato delle nuove costruzioni ha mostrato pericolosi segnali di sofferenza. Nel periodo 2007-2017 la spesa in manutenzioni straordinarie è aumentata del 25% nonostante negli otto anni tra 2010 e 2017 le famiglie abbiano speso un miliardo in meno rispetto al periodo in cui la crisi ha iniziato ad affacciarsi.

Insomma, ecobonus e sismabonus con cessione del credito sono un intervento anticiclico che contrasta le tendenze recessive della nostra economia. Come ha sottolineato il Cesef, gli effetti positivi sono molteplici: abbatte le barriere economiche per gli interventi nei condomini e la vendita di prodotti per l'«ecosistema casa» e difende il mercato dei piccoli artigiani dai grandi player esteri grazie al supporto di grandi player. Non meno importante è il ruolo antievasione che il bonus ha rivestito favorendo l'emersione del nero. Non si può inoltre trascurare l'impatto sull'occupazione per i beneficiari del reddito di cittadinanza tramite corsi di formazione effettuati dagli stessi operatori energetici.

Ma quali effetti benefici possono portare nel prossimo quinquennio ecobonus e sismabonus con la cessione del credito? Secondo il Cesef, l'incremento dei consumi interni nel periodo 2020-2024 è stimabile in 13 miliardi di euro dei quali 9,9 miliardi legati agli interventi sui condomini, 1,3 miliardi all'installazione di impianti di climatizzazione, 950 milioni circa al fotovoltaico e 890 milioni all'impianto di nuove caldaie. Il primo risultato è la riduzione delle emissioni di 3 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti. Inoltre, lo sviluppo del mercato potrebbe portare la creazione di 43.500 nuovi posti di lavoro nell'ambito delle energie rinnovabili. Il beneficio contabile attualizzato per lo Stato nel periodo 20202024 è stimato in 4,8 miliardi calcolati come saldo tra le maggiori entrate fiscali, legate all'aumento del mercato, all'emersione del nero, all'evasione evitata e all'occupazione generata, e le perdite di gettito dovute al minor consumo energetico e al costo delle detrazioni. Si tratta dii un gioco «win-win», poiché il bilancio statale chiude con un cospicuo attivo a fronte di un costo delle misure stimato dal Cesef in 8,1 miliardi nel periodo 2020-2024, che scende a circa 7,5 miliardi nel decennio 2020-2029, arco temporale nel quale è possibile sfruttare la detrazione.

Insomma, la cessione abbinata ad ecobonus e sismabonus porta enormi vantaggi sia ai cittadini che alle imprese edili: crescita del fatturato, minori impatti ambientali e aumento dei posti di lavoro. A tutto questo va aggiunto l'incremento del 30% valore degli immobili riqualificati.

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