"Nel nuovo partito 40% di dirigenti donne"

Laura Ravetto, 40 anni, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento ha già un compito in classe per il segretario del Pdl che dovrebbe essere «incoronato» domani nel corso del Consiglio nazionale: dare una bella mano di rosa al partito

"Nel nuovo partito 40% di dirigenti donne"

Roma - «La prima cosa che chiederò ad Alfano sarà la parità (o quasi) di genere all’interno del partito». Laura Ravetto, 40 anni, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento ha già un compito in classe per il segretario del Pdl che dovrebbe essere «incoronato» domani nel corso del Consiglio nazionale: dare una bella mano di rosa al partito.

Ravetto, come pensa di riuscirci?
«Nell’ordine del giorno che presenterò venerdì (domani, ndr) al Consiglio nazionale chiederò che tutte le cariche di partito, a tutti i livelli, qualora resti il criterio della designazione e non si decida per le primarie, vengano ricoperte per almeno il 40 per cento da donne. Pensiamo ai coordinatori regionali del Pdl. Sono venti, no? Ebbene, almeno otto dovranno essere donne. Lo stesso per quelli provinciali».

E nel caso di primarie?
«Beh, mi pare evidente che in caso di procedure elettorali per organi monocratici l’importante sia la parità di accesso alla corsa, poi vince chi è più bravo. Le primarie sono meritocratiche, no? Se però un organo elettivo è collegiale chiederò che venga introdotto un meccanismo di rappresentanza di genere. Se per dire un organo è composto da dieci persone, vi accederanno i sei più votati tra gli uomini e le quattro più votate tra le donne».

Una proposta piuttosto dirompente per il Pdl, non trova? Ha tastato il terreno?
«No, lo sto dicendo per la prima volta a lei».

E quale pensa che sarà la reazione all’interno del Pdl?
«Ma guardi che il principio di parità di genere nel processo decisionale-politico è espresso da numerosi atti a partire dal trattato di Lisbona. E poi questo governo e questa maggioranza hanno già dimostrato di volerlo applicare a molte situazioni come i Cda delle società quotate in borsa. Ma io penso che i partiti dovrebbero prima pensare ad applicare al proprio interno la parità di genere. Il Pdl in tal senso potrebbe dare l’esempio».

Non è troppo ottimista?
«Le dirò che sono convinta che questa proposta troverà appoggio tra le donne ma ancora di più tra gli uomini».

E Alfano?
«So essere Angelino molto attento a queste cose. Verrà incontro a questa mia istanza».

Un bel banco di prova per la democratizzazione di un partito da sempre autocratico...
«In un momento di crisi importante come questo alla gente bisogna dare due cose: una politica economica di rilancio forte e più democrazia. Questa è l’occasione di dimostrare che siamo democratici. E a proposito, posso fare un appello?».

Prego.


«Il 1° luglio (domani, ndr) non dobbiamo limitarci a confermare una decisione che condividiamo tutti, perché siamo felicissimi dell’arrivo di Alfano, ma dobbiamo metterci la faccia tutti per garantire un accesso al dibattito che non sia soltanto confirmatorio ma partecipato, critico, positivo».

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