In tempi di crisi economica come questa parlare di «domotica» sembra quasi un irriverente esercizio. Il fatto è che, spesso, questa tecnologia che ci aiuta a vivere meglio in casa viene accostata al lusso. Qualcuno, che non arriva a fine mese, potrebbe dire che si tratta - tutto sommato - di «superfluo». Vero solo a metà. Perché se da un lato i costi sono importanti (non si scende sotto le sette-ottomila euro per un impianto base) è anche vero che tale tecnologia può dare una mano enorme in casa. Soprattutto a chi soffre di problemi motori. Riassumiamo l'argomento. La domotica nasce nel corso della cosidetta «terza rivoluzione industriale» databile intorno ai primi anni Novanta allo scopo di trovare strumenti e strategie per migliorare la qualità della vita; migliorare la sicurezza; risparmiare energia; ridurre i costi di gestione e convertire i vecchi ambienti e i vecchi impianti. La domotica svolge, inoltre, un ruolo importante nel rendere «intelligenti» apparecchiature e sistemi. Ad esempio un impianto elettrico intelligente può autoregolare l'accensione degli elettrodomestici per non superare mai la soglia che farebbe scattare il contatore. Con «casa intelligente» si indica dunque un ambiente domestico - opportunamente progettato e tecnologicamente attrezzato - il quale mette a disposizione dell'utente impianti che vanno oltre il «tradizionale», dove apparecchiature e sistemi sono in grado di svolgere funzioni parzialmente autonome (secondo reazioni a paramatri ambientali di natura fissa e prestabilita) o programmate dall'utente o recentemente completamente autonome (secondo reazioni a paramatri ambientali dirette da programmi dinamici che cioè si creano o si migliorano in autoapprendimento. A un livello superiore si parla di «building automation» o «automazione degli edifici». L'edificio intelligente, con il supporto delle nuove tecnologie, permette la gestione coordinata, integrata e computerizzata degli impianti tecnologici (climatizzazione, distribuzione acqua, gas ed energia, impianti di sicurezza), delle reti informatiche e delle reti di comunicazione, allo scopo di migliorare la flessibilità di gestione, il comfort, la sicurezza, il risparmio energetico degli immobili e per migliorare la qualità dell'abitare e del lavorare all'interno degli edifici. Ma, tornando ai disabili, la bella notizia è che le amministrazioni comunali e regionali promettono incentivi (pari a circa il 20 per cento dei costi dell'impianto), per chi certifica problemi motori. Inutile dire quanto un impianto casalingo domotico possa, in questo caso, rendere più dolce la vita. Per ora in Italia solo un appartamento su 100 è«domotizzato» (contro i 10 su 100 degli Stati Uniti), ma si calcola che nei prossimi anni la percentuale posso crescere di almeno cinque volte. Le marche più gettonate sono le classiche BTicino, Amx e Crespon.
Sulla domotica il punto di riferimento per saperne di più, almeno a Roma, è sicuramente «Hi-Emotion» del signor Sergio, un centro altamente specializzato che si trova a via Enrico Pallini 9. Provare (la sua gentilezza e competenza) per credere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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