Nella Ue una «carta blu» per immigrati vip

L’Europa assumerà direttamente i raccoglitori di pomodori per l’Italia. Soddisfazione di Damiano

Nella Ue una «carta blu» per immigrati vip

nostro inviato a Strasburgo

Carta blu per la libera circolazione dei «cervelli» in Europa. Speciali accordi tra Unione Europea e Paesi terzi per l'immigrazione di stagionali e tirocinanti con la clausola che una volta terminato il loro compito, questi siano rispediti a casa loro in attesa di nuove chiamate. Per la politica dell'immigrazione si svolta nella Ue a 27, con l'auspicio che le misure individuate dal vice-presidente Franco Frattini - e a quanto pare fatte proprie dall'intera Commissione - riescano almeno in parte ad essere una soluzione per combattere la fuga verso altri continenti di grandi professionalità e per sconfiggere i racket del commercio di carne umana e il dilagare degli sbarchi clandestini.
Quella dell'istituzione della «blue card» - simile alla già nota «green card» statunitense, ma col colore dell'Europa - è una proposta di cui si parlava già da tempo e su cui non si sono registrate opposizioni. Manager e scienziati extracomunitari preferivano ultimamente Usa, Canada ed Australia per non doversi sottoporre a restrizioni e a miriadi di controlli ogni qual volta si spostavano nel Vecchio Continente.
Con la nuova carta blu, che si otterrà presentando documentazione (conoscenza delle lingue, esperienze professionali eccetera) cui verrà dato un punteggio, potranno muoversi dalla filiale spagnola di una multinazionale a quella danese senza doversi sottoporre di nuovo a complesse procedure d'immigrazione. Non solo: scienziati e ricercatori potranno muoversi per tutto il Vecchio Continente senza limitazione alcuna, il che non è poco considerando la «caccia ai cervelli» che si è ormai aperta nel mondo - Asia compresa - per cui a Bruxelles si ritiene che la misura dovrebbe vedere la luce assai presto. Se non al prossimo Consiglio europeo dei primi di marzo, almeno in quello di giugno con cui si chiuderà la presidenza semestrale tedesca.
Ma anche per i livelli più bassi dell'immigrazione ci sono cambiamenti alle porte, come spiega lo stesso Frattini dai suoi uffici della capitale belga: «L'idea - dice - è quella di regolare i flussi migratori, specie per stagionali e tirocinanti retribuiti, dove occorrano, stipulando accordi tra la Ue e i Paesi d'origine». In sintesi, se occorressero braccia per la raccolta dei pomodori in Puglia, il Paese interessato fa domanda a Bruxelles che contatterà Stati come Nigeria, Mali, Senegal o altri, interessati ad ottenere contratti.
«Il fatto nuovo - spiega ancora il vicepresidente della Commissione - è che l'accordo prevederà che una volta terminato il loro compito, i lavoratori tornino ai Paesi d'origine, come previsto con gli stessi all'atto della stipula».
Frattini rivela di aver già parlato della questione coi ministri Amato e Damiano, e di averli trovati favorevoli all'impostazione che si intende dare al problema. «In questo modo - aggiunge - potremmo tra l’altro colpire anche lo sfruttamento che si fa attualmente da parte di imprese poco serie o di caporali che approfittano di questa forza lavoro sotto pagata».
Quanto alla carta blu, Frattini conferma che si tratta di una misura che può contribuire a frenare l'esodo di elevate attività professionali e che l'unica pre-condizione per ottenerla è una chiamata al lavoro da parte di una azienda europea, il che darà il diritto di chiedere la speciale carta di libera circolazione e soggiorno in ogni Paese membro dell'Unione.

Il tutto per rendere l'Europa un mercato «altamente attraente» come Stati Uniti e Canada per professionisti altamente qualificati i quali, naturalmente, potranno essere raggiunti anche dalle rispettive famiglie che otterranno analogo permesso di soggiorno.

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